Crema News - Tra Faccetta nera e Bella ciao

Cremona, 13 marzo 2023

Chissà che fine ha fatto l'approccio apolitico previsto da due maestri che hanno proposto di insegnare, tra le altre, anche Faccetta nera e Bella ciao, giusto per avere una visione delle canzoni che circolavano ai tempi?

Fatto è che la notizia di voler inserire queste canzoni in una classe delle elementari della Bissolati ha provocato una sollevazione popolare, anche se dalla scuola ci si è affrettati a dire che si tratta solo di una proposta, neppure di un progetto e che nulla è ancora stato deciso.

Il progetto storico, quindi, scatena la rivolta dei genitori, più per Faccetta nera che per Bela ciao, per la verità, che si domandano che cosa ha di storico insegnare una canzone dell'epoca fascista che fa dell'invasione dell'Abissinia una bandiera e un vanto. Con tanto di promessa per nulla rassicurante: "La legge nostra è schiavitù d'amore".

A dire il vero la canzone non piacque neppure al Duce che cercò, seppur neanche tanto convintamente, di farla bandire, non tanto per le parole, ma probabilmente per la musica, che non lo soddisfaceva troppo.

Corre subito ai ripari la dirigente Daniela Marzani, che si dice all'oscuro dell'iniziativa: "Non si tratta di un progetto ufficiale perché non è inserito nel piano dell’offerta formativa, altrimenti ne sarei a conoscenza. Se l’iniziativa è stata proposta durante l’interclasse, non è comunque stata approvata".

Insorgono anche alcune persone originarie dell'Africa che tacciano la canzone come sessista e razzista che può anche celare una volontà di prevaricazione anche sessuale.

Al momento non si segnalano altrettante proteste per Bella ciao, probabilmente perché l'attenzione si è spostata tutta su Faccetta nera e perché la prima canzone dai più è considerato un canto partigiano e non di parte.

L'attenzione comunque resta alta e non è improbabile che la protesta sfoci in una richiesta di spiegazioni ufficiali da parte dei genitori dei bambini interessati a quel che era un progetto sin qui non messo in atto e magari ci sia un intervento da parte del provveditore agli studi della provincia, Filomena Bianco.


Nella foto, le elementari Bissolati di Cremona