
Dal territorio, 05 marzo 2025
Episodio violento nel carcere di Cremona, ieri sera. Un detenuto italiano di età intorno a 50 anni al momento di rientrare in cella dopo l'ora d'aria si è opposto fieramente e se l'è presa con la guardia carceraria che lo stava accompagnando. Dapprima il secondino è stato colpito con una testata alla quale hanno fatto seguito calci e pugni. Fortunatamente l'aggressione è avvenuta sotto gli occhi di altre guardie che sono subito corse in soccorso della persona aggredita. Il secondino è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale di Cremona, dove è stato ricevuto in codice giallo, medicato e poi dimesso con una prognosi di sei giorni.
"Ancora una volta la Casa circondariale di Cremona è stata teatro di una giornata di violenza tanto assurda quando ingiustificata - spiega Alfonso Greco, segretario per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. - Il Sappe augura una celere guarigione all’agente ferito e auspica una risoluzione definitiva all’annosa questione delle aggressioni al personale di polizia da parte della popolazione detenuta”.
Che cosa chiedete?
“Servono risposte ferme contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, anche prevedendo di riaprire carceri come quella di Pianosa e dell’Asinara dove destinare i detenuti violenti”.
Amare le conclusioni del segretario: “Per noi che conosciamo e viviamo ogni giorno la complessità dell’ambiente carcerario è sconcertante il continuo ricorso alla violenza da parte dei detenuti, ma ancora di più lo è in situazioni come questa, dove una motivazione così futile viene fornita a giustificazione di un agire ignobile, incivile e selvaggio”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, è intervenuto sull'episodio:. “Il lavoro in carcere è un lavoro oscuro, perché quando viene arrestato un pericoloso latitante la vicenda finisce sulle pagine dei giornali, ma tutto quello che accade successivamente, negli anni a seguire, non farà notizia. Per questo è fondamentale che le istituzioni raccolgano il nostro appello: investite nella sicurezza per avere carceri più sicure”.