Dal territorio, 22 dicembre 2024
Chirurgia da sveglio al centesimo intervento. E' quello portato a termine qualche giorno fa dall'équipe del professor Antonio Fioravanti e che ha riguardato Teseo, una persona non vedente di 65 anni, il quale è stato operato con questa tecnica sofisticatissima.
"Il paziente presentava una lesione localizzata nell’area fronto - temporale insulare, una delle aree più delicate del cervello. A essere maggiormente interessato era l’emisfero di sinistra in cui sono localizzate le funzioni del movimento e del linguaggio – spiega Fioravanti. -Considerata la disabilità del signor Teseo, la scelta della chirurgia da sveglio è stata motivata dalla necessità e dalla volontà di preservare il più possibile alcune funzioni fondamentali. In questo modo, durante la rimozione del tumore, le abilità linguistiche e motorie erano costantemente sotto verifica".
"Non nascondo – aggiunge Fioravanti – che le preoccupazioni iniziali erano molte, anche sotto il profilo emotivo. Il signor Teseo è rimasto sveglio in sala operatoria per quaranta minuti, un tempo estremamente lungo, dimostrando una forza d’animo straordinaria. Teseo è stato dimesso venerdì scorso, sta bene e trascorrerà il Natale a casa con la famiglia".
La chirurgia da sveglio, praticata a Cremona da sei anni, è un gioco di squadra che coinvolge, oltre ai neurochirurghi con expertise, la neuropsicologa, i neuroradiologi, i tecnici di neurofisiopatologia e la neuroanestesista. "Per praticare questo tipo di tecniche chirurgiche e trattare patologie neoplastiche cerebrali è necessario creare un ambiente confidente – aggiunge Fioravanti. "Alla dimissione del signor Teseo la soddisfazione è stata di tutti: quando le cose si preparano bene, i risultati arrivano".
"Ogni intervento di chirurgia da sveglio è particolare, il lavoro di preparazione e assistenza in sala operatoria è cucito su misura per il singolo paziente – afferma Sara Subacchi (Neuropsicologa). - Questo caso è stato impegnativo, ma anche molto coinvolgente: non vedere è una limitazione importante, il paziente andava messo a maggior ragione a suo agio perché più 'disorientato' rispetto ad altri. Per la prima volta, nella mia esperienza in sala operatoria – continua Subacchi - non era possibile stabilire un contatto visivo con il paziente, per questo ho utilizzato il tatto: gli parlavo tenendogli la mano (che lui stringeva forte) per rassicurarlo".
L’intervento è durato tanto, ma Teseo non si è mai lamentato di essere stanco e non ha mai voluto fermarsi. «Parlando con lui ho potuto comunicare episodi di speech arrest e di errori nel linguaggio al dottor Fioravanti che ha avuto la possibilità di “correggere il tiro” in tempo reale. La scelta della chirurgia da sveglio è stata ottimaleper la riuscita dell’operazione, un lavoro di équipe multidisciplinare in cui tutti, compreso il paziente, si sono adoperati per ottenere il miglior risultato possibile» - conclude Subacchi.
Al fianco del dottor Antonio Fioravanti c’erano: Carmine D’Onofrio e Omar Porrini Prandini (Neurochirurghi), Elena Grappa (Neuroanestesista), Sara Subacchi(Neuropsicologa), William Mariani e Claudia Dilda(Infermieri strumentisti), Silvia Mazzoni e Martina Falco(Nurse di anestesia) e Giusi Vitale(Tecnico di neurofisiologia).