Crema, 18 febbraio 2024
Il vescovo scrive dell'abbandono dei frati nella parrocchia dei Sabbioni.
"La decisione della Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Lombardia di chiudere, nel 2026, la comunità dei Frati Cappuccini dei Sabbioni, in diocesi di Crema – decisione che ha la sua radice nella diminuzione drastica del numero di vocazioni, in atto da anni – è motivo di grande dolore sia per la Provincia stessa, sia per la diocesi. I Frati Cappuccini sanno bene di essere amati dai loro fedeli e stimati e apprezzati dalla Chiesa cremasca; il vescovo, e la diocesi con lui, vedono con sofferenza il venir meno della presenza secolare dei figli di San Francesco d’Assisi, portatori di un carisma singolare e collaboratori generosi della pastorale diocesana. Vogliamo ribadirlo: nessuno di noi vive con piacere questa decisione! La sofferenza manifestata in tanti modi soprattutto, ma non solo, dai parrocchiani dei Sabbioni, è anche la nostra sofferenza.
A dei cristiani, tuttavia, è chiesto di vivere nella fede anche una sofferenza come questa. Viverla nella fede significa essere consapevoli che non siamo mai abbandonati da Dio; significa riconoscere che il bene ricevuto e donato in tanti anni non va perduto; significa interrogarsi su ciò che Dio ci dice e ci chiede, attraverso una vicenda come questa; significa non cedere alla tentazione di affrontare secondo logiche mondane, non evangeliche, questa situazione; e significa impegnarsi, insieme, secondo uno stile di corresponsabilità, a pensare e progettare il futuro della parrocchia, nel cammino della Chiesa diocesana e con il sostegno dei Frati Cappuccini, finché la loro presenza sarà possibile.
Perché non devono esserci dubbi sul futuro della parrocchia dei Sabbioni: è desiderio di tutti, a partire dal vescovo, che la parrocchia dei Sabbioni continui a esistere, e non soltanto sulla carta, ma come comunità evangelicamente viva, generosa, e anche capace di custodire quel carisma francescano che i Cappuccini hanno testimoniato per tanti anni. Del resto, la realizzazione delle Unità pastorali, avviata in diocesi di Crema già da diversi anni, non ha visto la soppressione di nessuna parrocchia. Su questo non ci devono essere perplessità o incertezze, e rimarrà vero anche per il cammino in Unità pastorale delle comunità dei Sabbioni e di Ombriano.
Per altro verso, l’esperienza di collaborazione con altre parrocchie in Unità pastorale, anche se a tratti faticosa, si rivela però, per ogni comunità, portatrice di frutti buoni, di rinnovata vitalità, di progetti nuovi per vivere e testimoniare il Vangelo. Occorre, certo, un impegno: anzitutto a voler cercare, secondo l’insegnamento del Signore, una effettiva comunione, quel volersi bene reciproco che è il distintivo del discepolo di Gesù («Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri»: Gv 13,35); un impegno che è richiesto ora sia alla parrocchia dei Sabbioni, sia a quella di Ombriano, chiamate a individuare e mettere in atto qualche passo in questo cammino.
I frati Cappuccini della parrocchia dei Sabbioni e i preti della parrocchia di Ombriano, con i quali ci siamo incontrati oggi, hanno manifestato la volontà di camminare in questa direzione: ma non possono essere lasciati da soli, perché il loro servizio si svolge nelle comunità, con le comunità e a loro favore. Per questo, chiediamo a tutti di incamminarsi nella via dell’incontro, dell’ascolto reciproco, della mutua accoglienza, per affrontare evangelicamente le diverse questioni che via via emergeranno.
Da parte nostra, per la responsabilità che ci è affidata per la Provincia Cappuccina di Lombardia e per la Diocesi di Crema, offriamo tutta la nostra disponibilità all’ascolto, all’accompagnamento, al sostegno dei passi che si dovranno fare.
E poiché vogliamo vogliamo essere noi, prima di tutto, uomini di fede, ci apriamo alla speranza che il carisma francescano, testimoniato per tanto tempo dai Frati Cappuccini ai Sabbioni, non venga meno anche in futuro per la Chiesa di Crema. Nell’immediato, non siamo in grado di sapere se e come ciò sarà possibile: ma vogliamo rimanere aperti alle sorprese di Dio, e per questo continuiamo a pregarLo (come il Signore Gesù insegna: cf. Lc 18,1) sempre e senza stancarci".