Crema News - Crema - Nel segno del leone Il comune di Crema

Crema, 19 settembre 2024

Sabato alle ore 16.00 nella sala degli Ostaggi del palazzo comunale si terrà il primo appuntamento della rassegna culturale A immagine del Leone. Storia, istituzioni e architetture del potere a Crema in età veneziana. La manifestazione è organizzata dall’assessorato alla Cultura del comune di Crema in collaborazione con il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bergamo, la Pro Loco Crema e la Società Storica Cremasca. Il primo evento è la presentazione del volume Municipalia Cremae. Studi e percorsi di ricerca sugli statuti di Crema in età veneziana, con edizione della fonte, a cura di D. Edigati, E. Fusar Poli, A. Tira, Torino, Giappichelli, 2024.

Dopo i saluti istituzionali di Giorgio Cardile (assessore alla Cultura), Corrado Del Bò (direttore del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bergamo), Francesca Pasquali (prorettrice alla comunicazione, dell’Università degli Studi di Bergamo) e Matteo Facchi (presidente della Società Storica Cremasca), prenderanno la parola i relatori Marco Pellegrini (Università di Bergamo) e Claudia Storti (Università di Milano). Saranno presenti Elisabetta Fusar Poli (Università di Brescia) e Alessandro Tira (Università di Bergamo), curatori del volume. Presiederà Vincenzo Cappelli (presidente della Pro Loco Crema).

Gli statuti municipali di Crema del 1535, il cui testo trascritto viene presentato nel confronto con l’edizione del 1723, ressero la vita della città della Lombardia veneziana fino alla caduta della Repubblica del Leone, nel 1797. I Municipalia disciplinavano i più vari ambiti del diritto e - questione assai delicata - delineavano nel concreto della vita locale i rapporti con Venezia, a cui Crema si era legata con patti di dedizione fin dal 1449. Il Podestà e la sua piccola corte di funzionari, nominati dalla Dominante, si trovavano a interagire con la folta schiera delle magistrature municipali, in una dialettica imperniata sul Consiglio cittadino, ma che si svolgeva sotto il controllo delle istituzioni centrali della Serenissima. I saggi che affiancano l’edizione del testo statutario tracciano una ricca illustrazione del sistema che così si componeva, offrendone per la prima volta il quadro complessivo al pubblico di studiosi e lettori.