Crema, 16 settembre 2024

Un mix di colori, sapori, spezie ha invaso Crema venerdì, sabato e domenica per la manifestazione dei Mercati internazionali, regioni d’Europa. Una seconda edizione molto partecipata con decine di stand di specialità regionali ( pugliesi, marchigiane, abruzzesi, siciliane...) e internazionali. Non solo cibo e delizie gastronomiche spagnole, francesi, indiane, brasiliane, argentine, tedesche ma anche utensili per la casa, tessuti tradizionali, indumenti, prodotti naturali e bigiotteria in piazza Duomo. Piazza Aldo Moro invece ha dato largo spazio allo street food e alle diverse specialità culinarie: un vortice etnico variopinto. Tante occasioni per degustare nuovi piatti e un assaggio di altre culture. Tra gli espositori anche un’autentica ex ambulanza americana con il distillato di birra. 

Dunque una città invasa da turisti e visitatori dai territori limitrofi, in particolare nella giornata di domenica, ma c’è anche il rovescio della medaglia.

Commercianti, lavoratori e cittadini del centro storico hanno segnalato qualche disagio. 

Le criticità partono dallo smog, dalla difficoltà a raggiungere le abitazioni private e quelle di trovare parcheggio. Hanno evidenziato anche il fatto che sono stati eliminati gli spazi dedicati alle moto per far posto agli espositori.

Due poi le osservazioni più critiche: il rumore continuo e pedante dei furgoni e dei motorini accesi per tre giorni consecutivi e l’odore invadente del fritto. Passando nella piazza Aldo Moro, gli odori delle varie specialità in cottura erano piuttosto pesanti: “Abbiamo avuto per tre giorni odore di fritto, di olio e di carne arrostita fin dal mattino e per chi abita in centro è davvero un calvario - ha dichiarato una cittadina. - E anche piazza Duomo non era da meno: un’accozzaglia di bancarelle, una attaccata all’altra, si faceva fatica anche a camminare, mentre gruppi di turisti davanti alla chiesa tentavano di ascoltare la speaker-guida”. 

Altro nodo critico: i costi molto, troppo elevati evidenziati da tanti visitatori: “Sono alti i prezzi di pizzerie e ristoranti - ha dichiarato un visitatore - ma sono molto alti anche i costi dei prodotti esposti”. 

“E vogliamo parlare della presentazione di alcuni banchi?- dichiara una cittadina. - Tanti i prodotti sfusi e self service posizionati in modo disordinato. Proposte di artigianato vere e proprie, inoltre, non ce n’erano”. 

Ma oltre a chi critica ci sono anche cittadini dichiarano di amare quest’invasione culinaria per le vie di Crema.

L’idea di allargare, l’anno prossimo, la manifestazione anche ad altre due piazze cittadine, Garibaldi e Giovanni XXXIII, rendendo ancora più attrattiva la città, riuscirà a mettere d’accordo tutti? Forse non è meglio trovare una zona con vicini grandi spazi (la Buca, per esempio) e dove sistemare le bancarelle (erano 75) senza dare troppi fastidi ai residenti' Chi ha stabilito che tutto si deve fare in centro?