Crema, 05 maggio 2025

Giovedì è in programma il convegno Attenti al lupo! A confronto per una corretta gestione, vista la situazione venutasi a creare anche in Lombardia a causa della diffusa presenza e delle predazioni di bestiame da parte di questo grande carnivoro, che è stato voluto dall'Intergruppo di lavoro Grandi Carnivori di regione Lombardia e da dieci consiglieri regionali di FdI, Lega e FI. L'appuntamento è dalle 10 alle 17 a Palazzo Pirelli di Milano. Ha collaborato all'evento l'Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente e della Vita Rurali.

 Questo il programma dei lavori:

–  ore 10,30, introduzione del consigliere regionale Giacomo Zamperini, presidente della Commissione Montagna, e del consigliere regionale Floriano Massardi, presidente della Commissione Agricoltura.

–     10,50, relatore prof. Adriano Martinoli (zoologo dell'Università dell'Insubria), titolo dell'intervento: "Il lupo: dalla contrapposizione verso un modello di gestione condiviso".

–     11,15, relatore prof. Marco Musiani (zoologo dell'Università di Bologna), titolo dell'intervento: "Lupi e bestiame in Eurasia e Nord America: esperienze di campo".

–     11,40, dr. Spartaco Gippoliti (zoologo, esperto in biologia della conservazione), titolo dell'intervento: "Il lupo in Italia, dalla biologia della conservazione al rewilding antispecista".

–     12,05, vari allevatori e agricoltori che testimonieranno i problemi dati dal lupo.

–     12,25, relatore Robi Ronza, giornalista esperto di problemi della montagna, titolo dell'intervento: "La demitizzazione del lupo quale premessa culturale del confronto".

–     12,45, Interventi dei consiglieri regionali.

–     13, pausa con buffet.

–     14, vari allevatori e agricoltori che testimonieranno i problemi dati dal lupo.

–     14,20, relatore dr. Aldo Oriani (naturalista storico), titolo dell'intervento:

"Presenza del lupo nella Lombardia e nel Piemonte orientale nell'Ottocento".

–     14,40, relatore Giovanni Todaro (giornalista naturalista e scrittore), titolo dell'intervento:

"Il lupo: disinformazione e fake news ".

–     15,00, relatore prof. Annibale Salsa (antropologo, studioso del paesaggio alpino), titolo dell'intervento: "Valori in conflitto: il paesaggio antropico e il rewilding".

–     15,20, pausa caffé.

–     15,40, Interventi consiglieri regionali.

–     16,00, relatore dr. Michele Corti (presidente dell'Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente e della Vita Rurali), titolo dell'intervento: "Lupo e vita rurale: allarme sociale e rischi per l’incolumità pubblica".

–     16,20, Conclusioni: Giacomo Zamperini e Floriano Massardi.

–     Ore 16,35, termine del convegno

 L'ultimo censimento effettuato da Ispra, ossia l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, organismo scientifico del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, nel 2020-2021 stabilì che in Italia vivevano circa 3307 lupi (poi ricalcolati in 3600). Da allora il numero è aumentato di un numero stimato tra i 1500 e i 2000 individui in più. Quindi l'Italia risulta avere la più grande popolazione di lupi d'Europa. In Lombardia vi sarebbero circa 100 lupi, in almeno 21 branchi, dalle zone alpine a quelle di pianura, ma la stima è senza dubbio per difetto e con ogni probabilità il numero varia da 200 a 300. In tutte le dodici province lombarde il lupo è presente.

I lupi non solo hanno ormai saturato ogni area adatta, ma entrano dentro le città come Milano e Roma, predando anche gatti e persino piccoli cani al guinzaglio come avvenuto a Palombaro. Non è vero che il lupo regola la propria popolazione e quindi si autolimita, in quanto se c'è un minimo di copertura ma prede a sufficienza (incluso il bestiame) non fa altro che ridurre il territorio, tanto che ormai si è arrivati persino a circa 30 km² per branco o famiglia.

 Anche con l'impiego di cani da protezione e in buon numero, l'uso di recinti elettrificati e la presenza del pastore, le predazioni del bestiame da parte dei lupi si verifica spesso. In Italia le attività pastorali conseguentemente cessate sono oltre 20mila.

 Da anni l'art. 16 della Direttiva Habitat permette l'abbattimento in deroga dei lupi se troppo numerosi, se fanno troppi danni al bestiame sebbene ben protetto e se attaccano le persone, cosa che avviene legalmente negli altri stati aderenti come noi alla stessa Direttiva (anche centinaia di esemplari abbattuti ogni anno, come in Francia e Nord Europa). Ma nessun lupo in Italia è mai stato abbattuto dalle autorità, persino quelli che hanno ripetutamente attaccato e ferito bambini, come la lupa di Vasto nel 2022-23, e nonostante sia previsto (anche nel caso di esemplari di specie particolarmente protette, come il lupo e l'orso) pure dalle legge sulla tutela della pubblica incolumità.

Le ultime persone (bambini) vittime di attacchi di lupi in Lombardia risalgono alla prima metà del XIX secolo, mentre in Italia (Abruzzo) risalgono al XX secolo. L'ultima vittima in Mugello, Toscana, dove un uomo adulto ferito fu soccorso e trasportato all'ospedale di Marradi, dove spirò. Ne diede notizia anche il giornale Messaggero del Mugello dell'11 marzo 1923. Il 16 aprile scorso in occasione del recente dibattito nelle commissioni parlamentari sul parere da fornire sulla proposta di direttiva europea che sancisce il declassamento del lupo da Specie rigorosamente protetta a Specie protetta, Ispra e Ministero dell'ambiente hanno riferito che tra il 2017 e il 2024 in Italia vi sono stati 19 attacchi alle persone con feriti da parte di sette lupi. L'8 maggio, tra l'altro lo stesso giorno del convegno in oggetto in Regione Lombardia, il Parlamento europeo si riunirà in plenaria a Strasburgo nell'atto comunitario conclusivo dell'iter di declassamento del lupo iniziato alla fine del 2023.