Castelleone, 18 aprile 

(Gianluca Maestri) Tantissima gente, ieri sera, per una delle più antiche e delle più sentite tradizioni cittadine, quella del falò di San Giuseppe, quest’anno posticipato di un mese per via della necessità di rispettare le disposizioni regionali che vietavano l’accensione di fuochi sino al 15 aprile. 

L’evento con il quale i castelleonesi, bruciando in piazza Isso un fantoccio che lo simboleggia, dicono addio all’inverno salutando l’arrivo della primavera e auspicando una stagione mite e di buon raccolto nei campi, è stato organizzato come sempre dal locale gruppo Amici del Falò e dall’amministrazione comunale in accordo con la parrocchia. 

Preparato il tutto con accorgimenti vari e secondo i crismi della normativa vigente, il rituale è andato in scena come tradizione vuole: la preghiera a San Giuseppe in chiesa parrocchiale, la sua statua portata in processione lungo via Roma verso la chiesa a lui dedicata in via Bressanoro e il passaggio del corteo religioso scortato dalla polizia locale e dai carabinieri in piazza Isso, davanti all’antica torre simbolo della città con il falò acceso. Il tutto accompagnato dalle note della banda musicale cittadina, presenti il sindaco Pietro Fiori e l’amministrazione comunale. 

Una grande festa, della quale all’ombra della Torre Isso si va giustamente fieri e che prosegue fino a sera inoltrata, com’è successo ieri quando, una volta spente le fiamme, gruppi di giovani si sono radunati in piazza Isso per tirare tardi in allegria e in compagnia, davanti a una griglia.