Crema, 08 settembre 2017

Undici, di cui otto di uomini e tre di donne. Sono i numeri delle unioni civili a Crema a un anno dall'entrata in vigore della legge anche in città. La norma che ha consentito le unioni tra persone dello stesso sesso era stata varata a inizio estate dello scorso anno, ma i comuni per applicarla avevano dovuto eseguire una serie di formalità, tra le quali l'istituzione di un registro che contenesse appunto i nomi delle persone che aderivano alla nuova istituzione. Le ferie avevano contribuito a ritardare i lavori e il registro era arrivato solo dopo la metà di settembre. Intanto c'erano già sei coppie in lista d'attesa e la prima unione civile è stata celebrata dalla sindaca Stefania Bonaldi nel mese di ottobre. Davanti a lei due uomini. Più tardi, il giorno di S. Lucia, 13 dicembre, c'è stata la prima unione civile tra due donne, residenti in un paese del cremasco. A mano a mano che i mesi passavano, altre coppie si erano affacciate nel comune di Crema, più che altro per regolarizzare unioni consolidate da anni. Spesso le coppie non erano residenti in città, ma preferivano venire a Crema per evitare il clamore del posto dove risiedevano.

Alla chiusura di un anno dall'attuazione della legge, a Crema sono state celebrate 11 unioni civili, otto hanno riguardato unioni tra maschi e tre tra femmine. Peraltro, c'è da registrare anche il primo decesso. Infatti, la coppia di donne che si era unita a dicembre ha dovuto piangere un lutto, in quanto la più anziana è deceduta la scorsa primavera. Il suggello dell'unione tra le due comunque aveva realizzato un desiderio da lungo coltivato.

Non c'è stata, quindi, la corsa alla legalizzazione delle unioni tra persone dello stesso sesso in città, ma abbiamo assistito all'emersione di uno status esistente da tempo. Se si considera che nell'ultimo anno in comune sono stati celebrati circa 120 matrimoni, l'incidenza delle unioni civili nel primo anno di vita della legge è intorno al 9%.