Crema, 29 giugno 2016

Don Mauro Inzoli è stato condannato dal giudice Letizia Platè a 4 anni e nove mesi di reclusione. La sentenza è arrivata dopo due ore e mezza di camera di consiglio. Oltre alla condanna, il sacerdote ha l'obbligo di non avvicinarsi a luoghi frequentati da giovani e adolescenti. Il giudice, nell'emettere sentenza, ridotta di un terzo per via del rito abbreviato, ha tenuto conto che prima del procedimento don Mauro ha risarcito alcune delle sue vittima con un assegno da 25mila euro per ciascuna.

Il primo commento è del parlamentare Franco Bordo, che aveva presentato un esposto in procura per far luce sugli episodi.

«La giustizia italiana ha fatto il suo corso», dichiara Bordo. «Dopo anni di silenzi, omertà e coperture, nonostante la mancata collaborazione da parte del Vaticano, in questo caso si è riusciti a ricostruire i reati legati a circa 20 episodi accertati, e purtroppo forse non tutti, che hanno portato prima al risarcimento delle vittime da parte del sacerdote, poi a questa condanna. Dopo questa sentenza rimangono la vicinanza al dolore delle vittime e tanta amarezza: se i fatti fossero stati denunciati da chi di dovere e con tempestività, alcune di esse non avrebbero subito quella terribile esperienza», conclude Bordo.