Crema, 17 marzo 2018

Il presidente di Fratelli d'Italia, Giovanni de Grazia, aveva critica l'affidamento della gara per il bike sharing a Scrp. Risponde e spiega l'assessore Fabio Bergamaschi.

A proposito delle dichiarazioni del presidente di Fratelli d’Italia, Giovanni De Grazia in merito all’appalto del Bike Sharing nell’ambito di Crema2020 l’Amministrazione Comunale manifesta il proprio stupore. La critica di De Grazia, infatti, è completamente ignara di una procedura che dovrebbe essere nota a tutti coloro che intendono occuparsi di cosa pubblica.

Trasmettere il bando a SCRP quale centrale di committenza per la gestione della procedura di gara è infatti un obbligo di legge, non una scelta opinabile. Può essere perdonato a chi non abbia dimestichezza con la gestione amministrativa del Comune; se l’avesse, De Grazia saprebbe che esiste, ormai da tempo, una norma del Codice degli appalti, precisamente l’art. 37 al comma 4, che obbliga le stazioni appaltanti che non siano capoluogo di provincia a ricorrere a una centrale di committenza per l’espletamento delle gare di importo superiore alle soglie di rilevanza comunitaria (attualmente, 209mila euro). In buona sostanza il Comune di Crema non sceglie di foraggiare SCRP come pare ventilare De Grazia, ma la procedura è imposta da una norma sulla bontà della quale si potrebbe aprire un dibattito, di certo non una critica a chi ha il dovere di applicarla.

Peraltro, la predisposizione della documentazione di gara viene comunque svolta dagli uffici interni al Comune, ottenendo da SCRP condizioni economiche più vantaggiose dato che non deve predisporre l’intera documentazione di gara. Con riferimento ai costi della procedura,De Grazia sembra essere l’unico cittadino rimasto a non sapere che le delibere di Giunta sono tutte pubblicate nell’Albo pretorio online, compresa questa dove si specificano gli importi dell’incarico a SCRP, nella massima trasparenza. Tali costi, almeno in parte, verranno posti a carico dell’aggiudicatario, senza gravare sull’Amministrazione comunale.

Duole dover rispondere a un comunicato come si trattasse di una sana dialettica, risposte puntuali a domande legittime, quando purtroppo le cose non stanno così: l’Amministrazione deve correggere una critica disinformata e disinformante, che retoricamente fa domande di cui sarebbe stato facilissimo trovare la risposta, e ignora il più banale dei procedimenti.

Nella foto, l'assessore Fabio Bergamaschi