Crema, 26 marzo 2016 - La Vostra comunicazione (di Linea gestioni, ndr) concernente la sostituzione del “Rifiutando” con altre iniziative non adeguatamente precisate, non può essere da noi condivisa, per questioni di metodo e di contenuti.

Riguardo al metodo, non comprendiamo come si possa manifestare l’intento di modificare una voce contrattuale senza aver preventivamente chiesto ai Comuni contraenti se sono d’accordo, o meno, sulla modifica prospettata. Peraltro, l’evento “Rifiutando” è finanziato dai Comuni e non può quindi essere soppresso o modificato con decisione unilaterale dell’azienda che lo gestisce.

A proposito di contenuti, non è ben chiaro cosa intenda fare l’azienda in sostituzione del “Rifiutando”. Dal testo della comunicazione, parrebbe intenzionata ad “indirizzare le risorse verso azioni più concrete finalizzate ad affrontare operativamente il problema dei rifiuti abbandonati lungo le strade esterne, comprese statali e provinciali”. E’ del tutto evidente che una modifica di questo tipo implicherebbe da un lato la rinuncia all’impiego dei volontari per la raccolta dei rifiuti abbandonati, dall’altra la riconsiderazione del carico di lavoro affidato a stradini e cantonieri comunali, con tutto ciò che ne consegue in termini di compensi retributivi e garanzie di sicurezza.

Non abbiamo peraltro riscontrato, nella proposta operativa che è stata avanzata, alcun riferimento al ruolo che dovrebbero svolgere gli enti proprietari delle strade non comunali. Eppure, il Dlgs 285/92 prevede che ”gli enti proprietari , allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze ed arredi…”. Parrebbe quindi quantomeno azzardata la prospettata imputazione ai Comuni di compiti e costi che competono ad altri enti.

Per le ragioni sinteticamente sopra esposte, chiediamo al presidente ed al direttore di Linea Gestioni un incontro urgente per discutere i controversi aspetti della vicenda ed eventualmente condividere una strategia comune, finalizzata “a garantire un futuro più pulito ed un’immagine più decorosa del nostro territorio”. Finalità che sicuramente condividiamo, a patto che ogni ente interessato assuma l’onere di adempiere compiutamente in termini organizzativi e finanziari ai propri compiti, evitando di scaricare sui comuni responsabilità (e costi) che questi non hanno.

Nella foto, il sindaco di Agnadello, Giovanni Calderara