Crema News - Festa a Rivolta d'Adda per la santificazione del beato Spinelli Crema News

Rivolta d'Adda, 19 maggio 2018

Un Santo rivoltano. È il Beato Francesco Spinelli. Il si definitivo alla causa di canonizzazione del sacerdote che fondò l’ordine delle suore Adoratrici del Santissimo Sacramento è arrivato stamattina, al termine del Concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione di sei beati che si è tenuto nel palazzo apostolico del Vaticano. L’annuncio è stato dato (in latino) direttamente da papa Francesco. La proclamazione è in programma domenica 14 ottobre in piazza San Pietro a Roma. Nato a Milano il 14 aprile 1853 da genitori bergamaschi, ordinato prete nell’ottobre 1875, nel 1882, padre Francesco Spinelli fondò a Bergamo, insieme a Caterina Comensoli, l’Istituto delle Suore Adoratrici, opera che proseguì e sviluppò qualche anno dopo, a seguito del suo passaggio alla diocesi di Cremona, a Rivolta d’Adda, paese in cui morì il 6 febbraio 1913. Il processo per la sua canonizzazione è stato avviato nel 2014. Decisivo, in questo percorso, il riconoscimento da parte del Collegio dei cardinali, dell’intercessione di padre Spinelli nella guarigione miracolosa di un neonato a Kishasa, nel Congo, data 2007.

Don Francesco Spinelli, il fondatore delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento di Rivolta d'Adda sarà proclamato santo in piazza S. Pietro, insieme a Paolo VI, mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador, martire ucciso dagli “squadroni della morte” il 24 marzo 1980, e ad altri tre beati. Lo ha annunciato – in latino come da tradizione – Papa Francesco, durante il Concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione di sei beati che nella mattinata di sabato 19 maggio si è svolto in Vaticano.

Gli altri beati che saranno presto canonizzati sono Vincenzo Romano, sacerdote diocesano; Maria Caterina Kasper, fondatrice dell’Istituto delle Povere Ancelle di Gesù Cristo; Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù, fondatrice della Congregazione delle Suore Misioneras Cruzadas de la Iglesia.

Il Concistoro è cominciato alle 10 in punto, con la celebrazione dell’ora terza. Poi il profilo dei beati e l’annuncio del Papa.

I sei beati, ha detto in italiano il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, presentandone il profilo, hanno dato una «convinta e coerente testimonianza del Signore Gesù. Il loro esempio continua a illuminare la Chiesa e il mondo secondo l’ottica della misericordia», fondamentale nel magistero di Papa Francesco, «non solo per l’agire del padre, ma come criterio per capire chi sono i suoi veri figli». I nuovi beati, ha sottolineato Amato, «non smisero di annunciare il Dio misericordioso».

Il messaggio del vescovo Antonio Napolioni

Il vescovo Antonio Napolioni, con un proprio messaggio, fa eco all'annuncio di Papa Francesco della canonizzazione di don Francesco Spinelli, «un testimone del primato di Dio, sorgente e destino della nostra vita, che nel Suo abbraccio paterno trova pace e compimento. Un prete vero - scrive il Vescovo - la cui fede traspariva da ogni gesto e parola, specie nei tratti dell’umiltà e dell’amorevolezza. Più simile all’agnello che al pastore, per quanto si è lasciato plasmare dal mistero dell’Eucaristia. Si conferma, guardando lui, che “la santità è fatta di apertura abituale alla trascendenza, che si esprime nella preghiera e nell’adorazione. Il santo è una persona dallo spirito orante, che ha bisogno di comunicare con Dio” (GeE 147)».

«I Santi - prosegue mons. Napolioni -, con la loro naturalezza spirituale, ci fanno come da battistrada sulle orme di Gesù Vivente, testimoni e narratori di una Bellezza irresi­stibile, che li ha conquistati nel profondo, spesso a caro prezzo, facendone generosi costruttori del mondo nuovo. Non è intimismo individualistico quello che vi si respira, come attestano le opere di carità, gli stili di condivisione, con cui figlie e amici di don Spinelli vivono il Vangelo tra gli ultimi del mondo. Lo testimonia la missionarietà che ancora fiorisce, in Italia e in diverse parti del mondo».

«La Chiesa di Cremona - prosegue il Vescovo - vivrà il prossimo anno pastorale intonandosi a questo immenso dono, che responsabilizza tutti, soprattutto Vescovo e sacerdoti, compagni nel medesimo sentiero aposto­lico percorso dal nuovo Santo».

E non manca una proposta concreta: «Invito tutte le comunità a sentirsi davvero coinvolte in questo evento, non per assistervi plaudenti, ma per raccoglierne l’appello e farne progetto di vita».

In allegato il testo integrale.

Il commento di madre Isabella Vecchio

superiora generale delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento

“Lo dicevo io che era un santo. Eccone la prova”. Sono le parole del Vescovo di Cremona, Geremia Bonomelli, pronunciate tra lacrime di commozione alla morte del sacerdote Francesco Spinelli, leggendo il suo testamento.

Oggi, 19 maggio 2018 è il nostro Vescovo Antonio che annuncia alla Diocesi la data del riconoscimento della Santità del “nostro Padre fondatore” da parte della Chiesa. Grazie Eccellenza carissima perché, come Pastore, accoglie questo grande dono del Signore alla Sua Chiesa. Mi piace pensare, che oggi, con questo evento, la nostra Famiglia di Adoratrici “consegna” nelle mani della Chiesa, un santo, don Francesco, uomo di Dio e Sacerdote che dal 1882 ha trasmesso a noi il carisma, donato a lui dallo Spirito, da custodire e vivere nell’oggi della storia.

Ora è sempre più evidente che Don Francesco Spinelli è sì il “nostro padre Fondatore”, ma è soprattutto sacerdote della Chiesa Universale, accolto e riconosciuto dalla Chiesa cremonese.

Scendono anche a noi adoratrici, lacrime di commozione e di gioia; il nostro cuore è colmo di gratitudine e stupore. Ci fa sentire ancor più di essere un “piccolo Istituto” che nelle Mani di Dio continua a mostrarsi scintilla della Sua Grazia per tutti.

Alla vigilia di Pentecoste ci fa bene ricordare che: “Lo Spirito Santo non verrà mai meno alla Chiesa. La sua testimonianza farà sempre di essa il sacramento di Cristo. La Chiesa ci donerà sempre la presenza del Signore e attraverso i suoi figli non cesserà di riflettere la Sua gloria” (H. de Lubac). E proprio oggi, nella Chiesa di Dio uno dei suoi figli, don Francesco Spinelli, con la sua santità di vita, riflette la gloria di Dio.

Un desiderio che ho nel cuore? Che questo Santo sia conosciuto, amato, guardato come un modello di vita sacerdotale, innamorato dell’Eucarestia, attento ai più poveri, capace di perdono.

Non ci resta ora che ravvivare in noi tutti questo desiderio di Cielo e, come scrive Papa Francesco nella sua Esortazione apostolica, risuoni in tutti i nostri cuori la chiamata alla santità cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità, perché il Signore ha scelto ciascuno di noi per essere santi e immacolati di fronte a Lui nella carità (cf GE 2).

Nelle foto, don Spinelli, santo dal 14 ottobre, madre Isabella Vecchio e il vescovo di Cremona monsignor Antonio Napolioni sulla tomba di don Spinelli