Crema, 14 aprile 2016 - Dipendente comunale nei guai perché sul suo computer sarebbero state trovate delle immagini hard, forse addirittura Pedopornografiche. Al Momento il riserbo è strettissimo, ma si fa sapere che non c'è una denuncia e nel pomeriggio è annunciato comunicato del sindaco, dopo le rivelazioni di consigliere comunale. Aria molto pesante negli uffici comunali, dove si preferiva tenere riservata a vicenda fino a una conclusione, anche perché sarebbe stato meglio gestirla in modo più diretto e non in emergenza. Quindi al momento non c'è alcuna denuncia e il dirigente o il dipendente non è stato sospeso dal suo lavoro.

AGGIORNAMENTO

Nuove notizie sulla questione. La persona sarebbe stata messa sotto indagine dal comune nella seconda parte dello scorso anno. Le immagini incriminate sono state trovate nella cronologia del suo computer. Il dipendente dapprima è stato invitato a prendersi una vacanza, quindi spostato d'ufficio, per evitare contatti con minori. Questa persona sarebbe venuta a contatto con un giro di adozioni internazionali che pare nascondesse un traffico di minori, ma la sua partecipazione alla vicenda è stata considerata del tutto marginale, se non involontaria. Smentita la notizia che l'uomo avrebbe importunato (e non molestato) un minore figlio di un collega. Questa mattina in comune è arrivato il capitano dei carabinieri Carraro, non si sa se in attinenza a questa notizia.

LA RISPOSTA DEL SINDACO

In ordine alla vicenda di un dipendente del Comune di Crema, oggetto di indagini da parte della Magistratura, prontamente investita, riteniamo utili alcune precisazioni, per sottrarre gli eventi a speculazioni irresponsabili.

La nostra Amministrazione, venuta a conoscenza delle circostanze cui si fa riferimento, si è immediatamente attivata aprendo un procedimento disciplinare, sospeso in attesa del pronunciamento dell’autorità giudiziaria.

Il dipendente in questione è stato immediatamente allontanato da servizi direttamente “sensibili” e successivamente da ambiti che anche solo potenzialmente potessero essere considerati a rischio, al fine di mettere in atto ogni doverosa cautela.

Adottate tali dovute misure cautelative, restiamo in attesa del pronunciamento del giudice che, peraltro, non ha comunque emesso alcun provvedimento di restrizione personale, né di limitazione delle attività lavorative.

Il consigliere Antonio Agazzi dimentica di riferire, tuttavia, che del precedente decreto penale, assunto dalla magistratura durante il mandato del Sindaco Bruno Bruttomesso, non esisteva traccia alcuna agli atti del Comune e tantomeno nel fascicolo dell’interessato, e che l’Amministrazione all’epoca in carica non ritenne di adottare alcun provvedimento.

La nostra Amministrazione, quindi, è potuta venire a conoscenza della precedente vicenda solo in occasione degli eventi più recenti ed ha immediatamente posto in essere le azioni cautelative necessarie.

Non commentabile, dunque, e di alto disvalore etico e politico, il tentativo disperato di coinvolgere l’Amministrazione in una vicenda personale, messa immediatamente in salvaguardia e su cui, comunque, è doveroso attendere l’esito degli accertamenti giudiziari.

È chiaro a tutti, infatti, l’intento strumentale di volere coinvolgere l’Amministrazione comunale con responsabilità morali e giuridiche per un fatto personale limitato, con l'illusione di potere mischiare un caso gravissimo e drammatico, che ha profondamente turbato e indignato l’intera comunità cremasca, riguardante una figura a suo tempo influente e contigua ad alcuni esponenti della passata Amministrazione, con una vicenda minore, messa rapidamente sotto controllo oggi dal Comune.

Nel caso del funzionario comunale, sia pure nel rispetto della dignità e della riservatezza della persona coinvolta, la nostra Amministrazione non ha indugiato nell’assumere i provvedimenti dovuti, adoperandosi con cautela, tempestività ed immediatezza.