Crema, 10 gennaio 2022

(Luigi Dossena) Bellaflora da Dovera, sorella del vescovo di Cremona Osberto, sposa Alberto II, conte di Soncino, nel 1114. E' figlia di Donella e di Alberto conte di Bergamo. Bellaflora era la rappresentante della più alta aristocrazia cremasca, ma aveva in sé anche tracce di quelle lodigiana, bergamasca, e cremonese. La famiglia di Bellaflora prende origine da Rotruda Roza, moglie di Gisalberto I, che diede origine al feudo dell''Insula Fulcheria. Rotruda diede un figlio al re di Francia, Ugo I, alla quale venne dato il nome di Rolinda. Lei sposò in seconde nozze il conte Bernardo della corte di Sospiro alla quale diede una figlia di nome Donella, a sua volta madre di Bellaflora. In quei tempi le donne sposate a uomini potenti reggevano di fatto le sorti dei castelli e delle zone sulle quali dominavano. I mariti, troppo impegnati in guerre, alleanze e trame non avevano tempo e soprattutto tornavano di rado a casa. Di qui la necessità di imparare l'arte di governare, che Bellaflora mise a segno con maestria e destrezza, da Cremona, dove risiedeva, governando i possedimenti suoi e del marito.

Bisogna sottolineare come nell'XI secolo nella zona cremasca c'erano ben 77 castelli, per non parlare dei conventi, anch'essi dominio assoluto delle donne badesse. La famiglia di Bellaflora fondò il monastero dei santi Cosma e Damiano a Dovera. E Crema, da poco fondata e ancora giovane città, a quei tempi subisce le intemperanze delle corti e dei domini. Come quello di Matilde di Canossa.


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Nelle foto, Alberto II, Bellaflora, l'albero genealogico e alcuni siti del cremasco