Quintano, 30 aprile

Vent'anni, professione: spacciatore di droga. Pregiudicato. Ieri notte i carabinieri lo hanno arrestato perché colto in flagrante: usciva da casa sua dopo che un cliente aveva suonato a campanello e porgeva una bustina di cocaina (poi trovata e sequestrata al cliente), ritirando i soldi. Quindi, risaliva in casa. Dopo l'arresto il giovane è stato portato davanti al giudice. La sua posizione era delicata, in quanto pregiudicato e il giudice che fa? Lo condanna giustamente a 18 mesi di prigione, visto che è recidivo e a vent'anni ha già finito i molti bonus che gli permettono di stare fuori di galera. Ma dove lo manda il giudice anziché in prigione? A casa, agli arresti domiciliari. Non vi pare un po' azzardata come decisione? Il marocchino spacciava in casa e in casa sono stati trovati soldi e droga e a casa sua è stato notato un cliente al quale, da casa, lo spacciatore ha dato lo stupefacente. Strano. Ma non è la prima volta. Anche un altro giudice, stavolta del tribunale di Crema, aveva condannato uno spacciatore che 'lavorava' in casa, agli arresti domiciliari. E c'è anche un'altra singolare coincidenza: anche questo era uno straniero di Quintano.

Il fatto

Lo hanno controllato per qualche tempo e ieri sera hanno deciso di entrare in azione. Così, intorno alle 20 alcuni militari si sono apposta per controllare i traffici di un marocchino di vent'anni, disoccupato e residente a Quintano. Il giovane dapprima cedeva una dose di cocaina a un cliente che gli si avvicinava in scooter e poi riceveva a casa un altro cliente che lo raggiungeva a bordo di un'auto. Alcuni carabinieri fermavano i cliente e sequestravano la droga, mentre altri entravano nell'abitazione del giovane e mettevano in atto una perquisizione. Così gli uomini del nucleo operativo trovavano una dose di cocaina e 4500 euro, con ogni probabilità frutto della vendita di stupefacente. Lo straniero è stato arrestato per spaccio di cocaina.

Nella foto, la droga e i soldi sequestrati