Soncino, 25 gennaio 2018

Il 27 gennaio verrà celebrata la Giornata della Memoria istituita dal Parlamento nel 2000 in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni, nei campi nazisti, del popolo ebraico ma anche di Sinti, Rom, disabili, Testimoni di Geova, omosessuali e oppositori politici. Il 27 gennaio 1945, infatti, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono ad Auschwitz e aprirono i cancelli del campo di sterminio.

Le iniziative, in programma dal 25 al 27 gennaio, sono promosse dal Museo della Stampa di Soncino, con il patrocinio dei comuni di Soncino, di Orzinuovi e di Crema e coinvolgono 3 diverse realtà territoriali.

Per questa Giornata della Memoria sarà celebrata la figura di Giorgio Perlasca, un italiano come tanti, come lui stesso amava definirsi, ma capace di salvare più di 5000 ebrei dallo sterminio e di incarnare la storia come maestra di vita.

Il Museo della Stampa di Soncino, grazie alla disponibilità della “Fondazione Giorgio Perlasca” ha avuto la possibilità di organizzare incontri culturali all'interno delle scuole e delle realtà territoriali di Soncino, Orzinuovi e Crema, per favorire la consapevolezza e la sensibilità degli studenti e delle loro famiglie riguardo al significato della Shoah.

Gli incontri con la Fondazione Perlasca costituiscono testimonianze importanti di quel tragico evento storico.

Il Giorno della Memoria rappresenta, per tutte le comunità, un’opportunità di incontro e una significativa esperienza educativa.

Il calendario prevede che oggi alle 21, nella sala consiliare del comune di Soncino interverrà la “Fondazione Giorgio Perlasca”, attraverso dei filmati racconteranno la vita e le opere di un uomo così speciale.

Venerdì, alle 10 nell’ Aula Magna dell’Università degli Studi di Crema, ci sarà un incontro con la “Fondazione Giorgio Perlasca”, rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie di primo grado. Alle 21 la “Fondazione Giorgio Perlasca” interverrà presso la sala Cremonesi del Museo civico di Crema e del Cremasco.

Sabato, alle 10 presso l’Auditorium dell’ Istituto di Istruzione superiore G. Cossali di Orzinuovi, la “Fondazione Giorgio Perlasca” incontrerà gli studenti delle classi quinte di Orzinuovi e gli alunni della terza media dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII di Soncino.

Alle 12, al termine dell'incontro, presso il "Giardino dei Giusti", inaugurato nel marzo 2015, grazie alla, disponibilità, impegno e sensibilità della dottoressa Francesca Nodari della dondazione Filosofi lungo l'Oglio, Gariwo e degli Amici dei combattenti e reduci, avverrà la posa del cippo dedicato a Giorgio Perlasca “Giusto fra le Nazioni”.

Il Giardino dei Giusti di Gerusalemme è sorto nel 1962 presso il Mausoleo di YadVashem, il luogo della memoria della Shoah, per commemorare i giusti tra le nazioni, che hanno rischiato la loro vita per aiutare degli ebrei. Per commemorare i Giusti tra le Nazioni viene scelto di piantare degli alberi di carrubo.

Altre iniziative sono state organizzate per celebrare la Giornata della Memoria 2018.

Oggi alle 17.30 iniziativa di lettura a cura degli studenti dell’Istituto Cossali in collaborazione con la Biblioteca di Orzinuovi e il Sistema Bibliotecario BBC. Presso l’Istituto Cossali.

Dal 3 al 17 febbraio, mostra 'Shoah: l'infanzia rubata', realizzata dall’Associazione “Figli della Shoah” a cura dell’Assessorato alla Cultura e dell’Ufficio Cultura di Orzinuovi, presso la Biblioteca di Orzinuovi.


* Giorgio Perlasca - La figura di Giorgio Perlasca non può e non deve essere dimenticata.
Ha salvato più di 5000 ebrei e per tanti anni ha mantenuto su questo il silenzio.
Italiano, di famiglia borghese, aderì inizialmente al fascismo con entusiasmo e, dopo aver abbandonato gli studi, partì volontario per l’Abissinia.
Nel 1936 si recò in Spagna per combattere a fianco dei franchisti, ma al suo ritorno in Italia si allontana dalla politica in quanto non accetta certe scelte del regime, in particolare le leggi razziali del 1938 e l’alleanza con la Germania.
Dal 1940 lavora per una ditta statale italiana nei paesi dell’Est con incarico di comprare carne per l’esercito, prima a Fiume e Belgrado e alla fine del 1942 Perlasca si stabilì a Budapest.
Nel 1943 non aderisce alla Repubblica Sociale e per questo motivo dopo l’occupazione tedesca dell’Ungheria, avvenuta nei primi mesi del 1944, Perlasca finì con l’essere ricercato dai nazisti. Egli riuscì abilmente ad avere dall’ambasciatore spagnolo un passaporto ed un certificato con la qualifica di funzionario di quell’ambasciata.
Egli inizia su incarico di Sanz Briz, l’Ambasciatore spagnolo, la gestione delle case protette spagnole. La Spagna assieme alle altre potenze neutrali presenti (Svezia, Portogallo, Svizzera, Città del Vaticano) sta rilasciando salvacondotti per proteggere i cittadini ungheresi di religione ebraica e radunandoli in edifici di proprietà delle ambasciate per proteggerli dalla follia nazista.
Il 29 novembre l’ambasciatore spagnolo Angel SanzBriz deve lasciare Budapest e l’Ungheria.

Perlasca per evitare la deportazione dei protetti, conseguenza immediata alla chiusura dell’Ambasciata, decise di prendere il suo posto, autonominandosi ambasciatore pro-tempore. egli continua a lavorare incessantemente insieme ai suoi aiutanti per fornire agli ebrei assistenza, cibo e documenti spagnoli falsi.
Questa impostura, che poteva se scoperta costargli la vita, si protrasse per ben 45 giorni fino all’arrivo a Budapest delle truppe sovietiche, che liberarono la città dai tedeschi.

Tornato in Italia Giorgio Perlasca ricomincia una vita normalissima e restò praticamente sconosciuto fino al 1987, quando alcune donne ebree da lui salvate lo ricercarono per ringraziarlo. Una volta emersa la vicenda, Giorgio Perlasca riceve numerose onorificenze, a cominciare da Israele che, concedendogli la cittadinanza onoraria, nel 1989 lo proclama Giusto tra le Nazioni e lo invita a Gerusalemme a piantare nel Giardino dei Giusti l’albero che porta il suo nome.
Il suo albero fu piantato in un luogo di grande prestigio, ossia subito dopo quello piantato in onore di Simon Wiesenthal, il cacciatore dei criminali nazisti.
La storia di coraggio, altruismo e solidarietà di Perlasca è significativa perché riguarda un uomo comune che, anziché fuggire alle prime avvisaglie di pericolo, si inventa un ruolo come diplomatico di uno stato neutrale che lo porta a rischiare più volte la propria vita per salvare delle persone perseguitate.
Enrico Deaglio scrisse un libro che narra la sua storia, intitolato: ”La banalità del bene”, proprio per evidenziare che il bene può essere fatto da chiunque, anche da una persona comune come Perlasca, che con la sua semplicità e spontaneità riuscì a salvare migliaia di ebrei da morte certa.

Nella foto, Giorgio Perlasca e il manifesto del Giorno della Memoria