Crema, 17 marzo 2018

"Le conclusioni dell'Anac sul contratto tra A2A e Lgh? Risponderanno i legali, ma per quel che mi riguarda, sono tranquillissimo".

Lo dice Pietro Moro, presidente di Scrp (Società reti e patrimonio di proprietà dei comuni cremaschi) che dell'operazione è stato protagonista di minoranza, insieme alle società sorelle di Rovato, Pavia, Lodi e Cremona. La risoluzione dell'Anac, pubblicata ieri (e oggi in altro articolo del giornale trovate l'originale), ha deliberato che le modalità di questo passaggio di quote (51% per un prezzo di 113 milioni di euro dei quali 10 arrivati a Scrp) non è stata eseguito correttamente. Si doveva procedere con bando pubblico e pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale).

Moro, che cosa cambia?

"Per quel che ne so io, non cambia nulla".

Perché?

"Perché l'Anac non ha eccepito sull'operazione che non viene messa in discussione, ma sulle modalità".

E quindi che si fa?

"Noi nulla. Abbiamo il più grande studio legale che ci ha seguito nell'operazione: toccherà a lui rispondere".

E a chi si risponde, visto che Anac passa le conclusioni all'Antitrust e alla Corte dei Conti?

"All'Anac, ritengo".

Ma non c'è possibilità di appello.

"Non mi risulta. In Italia c'è un appello su tutto".

Quindi, come procederete?

"In settimana avremo una riunione con gli altri partner e ascolteremo il parere dei tecnici. Ricordo che comunque Crema è socio di minoranza e non tocca di certo a noi dettare l'agenda. E comunque ribadisco: non cambia nulla e io sono tranquillissimo".

Nella foto, Pietro Moro, presidente Scrp