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Rivolta d'Adda, 02 aprile 2021

Penalizzate, ancora una volta, le realtà locali. E Rivolta d’Adda è una di queste. A sostenerlo, in un comunicato stampa, sono i “Socialisti Rivoltani” in merito alla chiusura di vari hub vaccinali e alla contestuale apertura di un grande punto per la somministrazione dei vaccini anti-covid presso il tribunale di Crema. “Nonostante il contributo e l’interessamento di medici, di politici e delle realtà del Terzo Settore locali e regionali –afferma Giuseppe Strepparola, portavoce dei Socialisti Rivoltani- l’attività dei centri vaccinali come quello dell’ospedale Santa Marta di Rivolta è durata solo quindici giorni perché, a detta degli esperti, non funzionali per le operazioni previste dal programmazione definita in ambito regionale. Nel frattempo è stato aperto a Crema, con tanto di cerimonia di inaugurazione alla presenza di autorità civili, sanitarie e religiose nonché con la partecipazione di Guido Bertolaso, il centro massivo vaccinale nell'ex tribunale, che dovrebbe diventare il punto di riferimento per tutto il territorio. Noi Socialisti Rivoltani non condividiamo tale scelta perché ancora una volta, invece di privilegiare le realtà locali, si è preferito accentrare in un solo luogo, gli interventi previsti per migliorare la situazione sanitaria e sconfiggere il coronavirus che da più di un anno affligge il nostro Paese ed il mondo intero. Sarebbe stato meglio, a nostro avviso, coinvolgere i Comuni del territorio, gli enti del Terzo Settore, particolarmente attivi a livello locale, le strutture sanitarie esistenti ed i volontari che da sempre non fanno mai mancare il loro apporto nelle situazioni di emergenza”.

Oltre al centro vaccinale di Rivolta d’Adda, sono chiusi quelli di Castelleone, Trigolo, Vailate e Pandino, non è ancora aperto, non avrà possibilità di operare. In dubbio il centro di Soncino che ha 17 line.secondo un comunicato dell’ATS dovrebbe essere chiuso, ma il sindaco, Gabriele Gallina, non ho ricevuto comunicazione e continua ad operare. Resterà aperto invece quello di Soresina.


Nella foto, Strepparola