Crema News - Parola al collegio

Crema, 13 dicembre 2019

Tocca al collegio giudicante sentenziare in merito all'affaire Signoroni, il presidente della provincia eletto una prima volta il 25 agosto ma in seguito dimessosi perché si era scoperto che non poteva essere nominato. Ieri il giudice ha ascoltato le tesi della Lega, ricorrente, per bocca dell'avvocata Raffaella Bordogna, secondo la quale Signoroni non poteva operare nel periodo che va dal 25 agosto alle sue dimissioni, in quanto non eleggibile e, sempre secondo questa teoria, se Signoroni non era eleggibile, il ruolo di presidente della provincia toccherebbe al candidato perdente ma in regola, Rosolino Bertoni. Respinte dal giudice alcun obiezioni della difesa e passaggio degli atti al collegio giudicante che, presumibilmente, emetterà il verdetto entro il prossimo mese. A margine del procedimento l'avvocata Bordogna ha verificato i documenti inerenti alla vicenda, rilevando che Mirko Signoroni si sarebbe dimesso solo dalla carica di vice presidente dell'Ato e non dal consiglio. La carica di vice presidente rivestita da Signoroni era stato il motivo della sua incandidabilità e ineleggibilità il 25 agosto. Ma ora l'avvocata si chiede se anche il fatto di far parte del collegio può essere motivo di nullità della seconda elezione alla presidenza del sindaco di Dovera.


Nella foto, l'avvocata Raffaella Bordogna