Crema News - Facciamo un polo

Crema, 20 settembre 2021

"Dietro alcune sollecitazioni, volentieri riassumiamo le ragioni in base alle quali la Comunità socialista cremasca, ha lanciato la proposta,  in vista  delle elezioni comunali del 2022 a Crema, della  formazione di un polo unitario tra le forze politiche liberal, socialiste e verdi,  aperto ad  altre eventuali componenti.

A fronte di un contesto politico amministrativo sempre più in declino, debole sul piano istituzionale e spogliato di vari servizi amministrativi, socio sanitari, giudiziari, e scolastici, noi pensiamo, che solo una nuova e forte aggregazione progettuale, possa credibilmente arginare ed invertire la situazione in cui versa Crema ed il Cremasco.

L’attuale Area Omogenea del Cremasco, prevista dallo Statuto della Provincia, non ha finora definito alcuna propria visione strategica, limitandosi, con crescenti difficoltà, ad affrontare a posteriori le conseguenze delle scelte altrui, compreso quelle dei livelli istituzionali superiori, senza alcun riconoscimento formale e sostanziale della propria rappresentanza territoriale.

Senza altre incertezze, tale situazione va superata con determinazione riprendendo e finalizzando la prospettiva di un  nuovo assetto  territoriale coinvolgente i comuni del lodigiano e del trevigliese,  inevitabile per la salvaguardia dei  presidi pubblici presenti, a rischio di altre decurtazioni nell’ambito delle razionalizzazioni regionali o provinciali, specialmente nel settore socio sanitario.

Non ci sono alternative all’aumento della nostra dimensione territoriale, se vogliamo attirare maggiori attenzioni sulle aspettative in essere, per esempio, nel miglioramento  dei collegamenti,  a partire da quello riguardante la  riqualificazione dell’intera tratta della Paullese, dell’efficientamento della linea ferroviaria Cremona – Crema – Treviglio, del prolungamento della metropolitana milanese fino a Paullo.  

Sul piano più strettamente cittadino, ricordiamo l’insufficiente interesse del comune capo comprensorio, a sostegno dei processi di aggregazione delle funzioni comunali dei piccoli comuni, l’eccessiva accondiscendenza a favore delle privatizzazioni dei servizi pubblici,  l’ignavia  a riprendere  l’idea del recupero della ex scuola CL quale sede del nuovo Istituto Racchetti,  in  alternativa alla ipotesi della Provincia, in ritardo di almeno dieci anni, l’indolente  impegno verso il concambio delle  proprietà tra comune e  Regione, dell’ex tribunale, con il complesso degli Stalloni,  parzialmente riscattato con gli sforzi recenti per  attivazione del Presst, nella ex sede giudiziaria.

Alla decisione infine, di lanciare l’idea di una aggregazione amministrativa con esplicite radici politiche, già in costruzione con il supporto dei Socialisti, di Italia Viva, di Azione e dei Verdi, hanno concorso anche, non meno importanti, considerazioni politiche.

Al riguardo non  abbiamo  mai taciuto le nostre perplessità nei confronti della proliferazione di finte liste civiche, né tantomeno le  nostre critiche  sulla  abdicazione dei  partiti  dal loro ruolo di coordinamento degli indirizzi sovraccomunali,  delle  liste politicamente affini.

La conflittualità ricorrente nelle assemblee dei sindaci, sfociata  nell’abbandono di ben otto comuni dalla società partecipata Scrp,  conferma  emblematicamente le conseguenze della assenza di una politica nella soluzione di problemi, capace di trovare delle sintesi, nell’interesse generale".

 

Virginio Venturelli (Comunità socialista cremasca), nella foto