
Cremasco, 19 febbraio 2022
No al biogas, a meno che...
L'Ats, con una nota, informa i comuni che hanno ricevuto domande per installazioni di biogas nel loro territorio che le autorizzazioni non si possono dare a cuor leggero e che nei nostri casi si potrà ottemperare alle richieste delle ditte solo con determinate direttive. Come primo risultato dell'informativa inviata da Ats c'è che la riunione indetta dal comune di Sergnano tra i rappresentanti dei paesi interessati e limitrofi ai nuovi impianti di biogas richiesti, in programma lunedì, slitta. I comuni invitati erano Pianengo, Capralba, Caravaggio, Mozzanica, Castel Gabbiano, Casale Cremasco, Campagnola Cremasca e Ricengo.
Ma cosa dice il documento dell'Ats Valpadana, in data 10 febbraio scorso? Risponde alla richiesta di procedura abilitativa semplificata per gli impianti di biogas (produzione di fonti rinnovabili tramite digestione anaerobica), fa presente che gli impianti a biomassa presenti e le richieste sono molto numerosi e che questo potrebbe diventare una fonte diffusa di emissioni di particolato sottile primario, aggravando sensibilmente un quadro ambientale già critico per la presenza di polveri sottili nel nostro territorio. Quindi l'Ats chiude il suo documento in questo modo: "Si ritiene pertanto che impianti di combustione a biomassa in territorio con la qualità dell'aria già compromessa da decenni dovrebbero essere realizzati solo nel caso in cui siano finalizzata a soddisfare un bisogno essenziale, quale il riscaldamento domestico".
Nella foto, un impianto di biogas