Crema News - A proposito di abbonamenti ferroviari

Regione, 13 agosto 2020


Il consigliere regionale Matteo Piloni scrive all'assessore Claudia Maria Terzi in merito al rimborso degli abbonamenti non utilizzati per la pandemia.


“Diverse rappresentanze di pendolari lombardi hanno segnalato una spiacevole situazione che potrebbe essere stata ingenerata da un cortocircuito comunicativo dell’Azienda nella relazione con la clientela, che ha indotto gli utenti del Servizio Ferroviario Regionale, sulla scorta di informazioni risultate successivamente fuorvianti, a optare per valutazioni contrarie alla tutela del proprio ‘credito di viaggio. Secondo quanto denunciato dai pendolari, infatti, Trenord avrebbe sempre rassicurato i clienti, tramite servizio di assistenza telefonica, sostenendo la possibilità di richiedere il rimborso dell’abbonamento annuale relativamente ai mesi in cui esso non sia stato utilizzato, senza indicare limitazioni temporali di sorta. Tuttavia, in seguito alle ultime decisioni assunte da Regione Lombardia, la posizione di Trenord sarebbe radicalmente cambiata, affermando che il rimborso può essere erogato limitatamente ai mesi di marzo e aprile (tramite voucher e non, anche, in denaro), mentre nulla sarebbe dovuto per i mesi successivi. Per godere del rimborso dell’intero periodo effettivamente non fruito, secondo Trenord, l’utenza avrebbe dovuto presentare nel mese di maggio la richiesta di rimborso per “rinuncia al viaggio”, con riconsegna dell’abbonamento e rimborso in denaro del valore residuo con applicazione della penale del 10%. Una procedura che nei precedenti contatti con i pendolari l’Azienda aveva espressamente sconsigliato, assicurando come non fosse necessaria proprio a fronte della sopracitata possibilità di rimborso. I pendolari del ferro, possessori di un abbonamento annuale, non possono subire una penalizzazione economica a causa della fiducia riposta nella correttezza delle comunicazioni di Trenord. Qualora il rimborso promesso non risultasse effettivamente percorribile, Trenord potrebbe ammettere retroattivamente la ‘rinuncia al viaggio’, ben potendo peraltro verificare l’effettiva inattività degli abbonamenti, essendo tali titoli di viaggio elettronici. Ritengo importante che, quanto prima, si possa fare chiarezza ed impostare azioni volte alla tutela tanto degli interessi economici dei pendolari, quanto della stessa credibilità aziendale”. 


Nella foto, la stazione di Crema