Crema News - Stabile fermo con le quattro frecce

Credera Rubbiano, 23 febbraio 2021

La vicenda è remota ed è da sempre una battaglia condotta strenuamente da Fulvio Zairo Facchi consigliere di minoranza di Credera. Stiamo parlando dello stabile, ormai vetusto, acquistato, nel 2011, dall’amministrazione Fortini, dagli Istituti Milanesi Martinitt e Stelline. Acquisto che era costato 105mila euro, oltre a 7200 mq di fabbricabilità a Rovereto. “L’intento - spiega Facchi - era quello di realizzare qualcosa di pubblico. Da subito ho capito che l’operazione non sarebbe mai andata a buon fine. Lo stabile è vincolato dalla sovrintendenza alle belle arti. Per riqualificarlo, oltre a dover disporre di somme ingenti, occorre tenere in considerazioni dei vincoli ben precisi. Impossibile per un comune come Credera. Nel 2012 erano stati fatti dei tentativi, che definisco puerili, con la sovrintendenza, per vedere di sbloccare la situazione e ottenere finanziamenti. Niente da fare. Lo stabile è lì, recintato per evitare che possano franare dei pezzi di intonaco”. Facchi si dichiara preoccupato. “Lo stabile invecchia e non è in buono stato. Per questo presenterò istanza in consiglio comunale perché si valuti l’impatto sanitario che potrebbe avere sulla comunità”. 

Facchi si è sempre dimostrato scettico sulla possibilità di riqualificare l’edificio. “A cosa servono a Credera nuovi servizi pubblici? Il paese non sta registrando crescite. Ci salviamo solo grazie con l'arrivo di stranieri. I dati demografici sono in calo: oggi contiamo solo 1560 abitanti. Forse riqualificare lo stabile avrebbe avuto senso nel 2003, quando ancora l’economia girava. Adesso è ferma e il Covid le ha dato la mazzata finale”. In tutto questo Facchi ha una certezza: l’edificio andrebbe abbattuto, per poter risolvere il problema parcheggi e creare una sorta di anfiteatro con panchine e piante per dare agli anziani del paese uno spazio di ritrovo. “Credera è un paese che invecchia e questa sarebbe la soluzione migliore”. 

Non è dello stesso avviso il sindaco Matteo Guerini Rocco. “All’inizio si era valutata la possibilità di costruire una Rsa, ma non c’erano spazi sufficienti. Ora sono al vaglio diversi progetti, come la realizzazione di una sala polifunzionale. Non si può abbattere per via dei vincoli della sovrintendenza”. 


Nella foto, lo stabile bloccato