
Crema, 13 febbraio 2020
Spacciatore albanese condannato per spaccio e mandato fuori dall'Italia, torna senza permesso, viene sorpreso a spacciare ed è prima condannato e poi espulso di nuovo.
Breve storia di FB, 33 anni, che in Italia faceva lo spacciatore. Viene arrestato perché colto sul fatto mentre stava vendendo droga in quel di Pavia, portato davanti a un giudice che prima lo condanna e poi decide di espellerlo. Siamo nel gennaio del 2018 quando il 33enne viene messo su un'aereo a Malpensa e rispedito nel suo Paese. Ma succede che la nostalgia è forte e che in Albania sia regolare cambiare nome sulla carta d'identità. Così l'uomo si fa dare un nuovo documento con un nome diverso e ritorna. E che fa? Riprende la sua vecchia attività. Lo beccano di nuovo e un giudice di Bergamo emette un ordine di carcerazione, ieri mattina. L'uomo risulta così ricercato e quando una pattuglia dei carabinieri del nucleo Radiomobile ferma un'auto sulla Rivoltana per un controllo, si avvede che uno degli occupanti è inseguito da questo ordine di cattura. L'albanese viene arrestato e portato a Ca' del Ferro. Viene anche fuori che il nome nuovo serve solo a coprire quello con il quale era stato espulso nel 2018. Di qui, il processo per direttissima, stamattina, davanti a un giudice del tribunale di Cremona, che, esaminati gli atti, condanna lo straniero a un anno di reclusione e lo espelle nuovamente. Sperando di non rivederlo più.
La foto è esplicativa