
Crema, 15 settembre 2020
Arrivano i cinque consulenti questa mattina a Offanengo, nell’officina Maggi, dove è ricoverata sotto sequestro la Panda di Sabrina Beccalli, la donna di 39 anni di Crema deceduta il giorno di Ferragosto e per la quale è in carcere Alessandro Pasini, accusato del suo omicidio e di distruzione di cadavere. Gli esperti, il medico legale Cristina Cattaneo, l’antropologa Debora Mazzarelli, il tossicologo Domenico di Candia, incaricati dalla procura, ai quali si accoderanno l’anatomo patologo Angelo Grecchi, per la difesa di Pasini e il generale Luciano Garofano, che è stato nominato dall’avvocato Antonino Andronico, che cura gli interessi della famiglia Beccalli, esamineranno la Panda e controlleranno se all’interno è stato lasciato qualcosa su cui lavorare. L’ispezione sarà eseguita con il massimo riserbo e i risultati difficilmente saranno comunicati.
Sabato allo studio dell’avvocato Paolo Sperolini è arrivata la lettera di Alessandro Pasini. L’uomo, nel carcere di Monza, ha appuntato sulla carta quel che secondo lui sarebbe successo il giorno di Ferragosto, partendo dall’appuntamento che Sabrina Beccalli gli ha quasi strappato alle due di notte, quando stava parlando con Luigi, l’ultima persona con la quale era uscita la sera prima, fino a quando, alle 21.30, ha dato fuoco alla Panda con dentro il cadavere della donna. Sperolini ha detto di non aver ancora letto le sei pagine della lettera e che si riserva di farlo oggi. Ieri l’avvocato era impegnato in altro processo nel tribunale di Cremona. In merito allo scritto, si sa che Pasini ha voluto informare anche dei messaggi telefonici che ha scambiato con Sabrina per fissare l’appuntamento e per dirle dove si sarebbero visti, messaggi che sul telefono sequestrato a Pasini non ci sono più, in quanto l’accusato, prima che i carabinieri gli sequestrassero il cellulare, aveva fatto in tempo a cancellare tre giorni di conversazioni.
Nella foto Sabrina Beccalli