Crema, 08 aprile 2021

Questa sera alle ore 21 a dialogare sul “bene” e sul “male” con i giovani di “Rinascimenti” ci sarà Enzo Bianchi, fondatore della comunità di Bose, in Piemonte. Il 72enne monaco e saggista, sarà ospite in diretta sulla pagina Facebook dell’associazione “Rinascimenti”. Una riflessione a partire dall’esperienza ancora attuale della pandemia. Nell’ultimo anno, abbiamo assistito a scene opposte di straordinaria generosità e altrettanto straordinario egoismo, ci siamo ritrovati sbattuta in faccia la realtà di un'esistenza umana fragile e precaria, si è tornati a chiedersi l'antica questione: si Deus est, unde malum? E solo chi si sente precario...prega (l'etimologia ci svela questa grande verità). Bianchi, che scrive per “Repubblica” e “La Stampa”, offrirà a “Rinascimenti” e a tutti quelli che si collegheranno in Rete, parole dettate dalla sua esperienza e dal dialogo che in questi mesi ha avuto con molti anziani ma anche con molti giovani che si trovano a vivere un profondo disagio.

Bianchi è nato a Castel Boglione in Monferrato il 3 marzo 1943.

Dopo gli studi alla facoltà di economia e commercio dell’Università di Torino, alla fine del 1965 si è recato a Bose, una frazione abbandonata del Comune di Magnano sulla Serra di Ivrea, con l’intenzione di dare inizio a una comunità monastica.

Raggiunto nel 1968 dai primi fratelli e sorelle, ha scritto la regola della comunità la quale è giunta a contare novantadue membri tra fratelli e sorelle di cinque diverse nazionalità ed è presente, oltre che a Bose, anche a Gerusalemme (Israele) (1981-2016), Ostuni, Assisi, Cellole-San Gimignano e Civitella San Paolo.

È stato priore della comunità dalla fondazione fino al 25 gennaio 2017. Bianchi in questi anni ha pubblicato diversi libri che l’hanno reso noto al grande pubblico. Tra questi “Il pane di ieri”; “La vita e i giorni. Sulla vecchiaia”; “Gesù e le donne”; “Ogni cosa alla sua stagione”.

Il monaco che da anni vive in un eremo non lontano da Bose, ha accettato volentieri l’invito dell’associazione “Rinascimenti” proprio per la sua passione al dialogo con i più giovani. Da sempre, infatti, attraverso conferenze e la partecipazione a diversi festival letterari, ha stretto profondi legami con generazioni lontane dalla sua.