Crema News - Onore a Ottavio Pizzochero,  morto in prigionia

Gombito 02 novembre 2021

Ci sono storie che pochi sanno e che vengono a galla moltissimi anni dopo gli accadimenti. Storie d'eroismo e di guerra, di pace e di battaglia. Una di queste arriva da Gombito, dove il 4 novembre sarà insignito della medaglia d'onore conferitagli adal presidnete della repubblica Sergio Mattarella. Ottavio Pizzochero è morto il 12 dicembre 1944, in un campo di prigionia a casa degli stenti ai quali era costretto. Morto con la morte nel cuore, perché il giorno di Natale gli era stato comunicato il decesso della figlia di soli quattro anni.

Nella ricorrenza del IV Novembre, oltre alla consueta celebrazione della santa messa e la deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti, a Gombito quest’anno la cerimonia avrà il suo epilogo con la consegna della medaglia d’onore rilasciata ai combattenti italiani deportati e internati nei lager nazisti dal 1943 al 1945 e concessa dal presidente della repubblica Sergio Mattarella a ricordo del soldato Ottavio Pizzochero, morto in prigionia in terra straniera durante la 2a guerra mondiale. La stessa sarà consegnata dal sindaco Massimo Caravaggio al figlio Pietro, alla presenza della moglie e dei figli, nipoti di Ottavio, che non possono aver mai conosciuto.

La storia di Ottavio parla di un soldato già congedato prima del 1940 ma poi richiamato alle armi allo scoppio della 2a Guerra mondiale. Lui lascia la moglie Armida Mosconi e due figli piccolissimi, Pietro di anni 4 ed Ernesta di appena un anno. Dopo aver prestato servizio in Jugoslavia, alla fatidica data dell’08 settembre 1943, viene fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in Germania. Costretto ai lavori forzati, a causa di stenti e continue privazioni, per denutrizione e malattia il 30 dicembre 1944 muore, venendo sepolto nella cittadina di Decin (oggi nella Repubblica Ceca). Tragedia nella tragedia, la moglie Armida poco prima della notizia della morte del marito, gli aveva fatto sapere della morte della figlia Ernesta, venuta a mancare per malattia all’età di 4 anni.

Delle spoglie di Ottavio non si seppe più nulla, se non che era sepolto in una parte del cimitero di Decin e che la stessa Armida, unitamente al figlio e altri parenti, negli anni ’70 si recò nella zona, ma nel gruppo di tombe dove erano sepolti soldati italiani, non riuscì a localizzare quella del marito. Solamente nel 1994, caduta la Cortina di Ferro, la tomba di Ottavio fu localizzata e insieme ad altri commilitoni caduti, i suoi resti furono riportati in patria. Traslati poi a Gombito, ancora presente la moglie Armida, a Ottavio gli furono tributati gli onori militari da un picchetto d’onore, mentre le solenni esequie furono celebrate proprio dal fratello sacerdote, don Giuseppe Pizzochero.  

A suggello della consegna della medaglia d’onore, subito dopo sarà poi aperta una piccola ma significativa mostra fotografico/documentaria presso la sala polifunzionale, in ricordo di Ottavio, ma anche per l’occasione del centenario della tumulazione all’Altare della Patria della tomba del “Milite Ignoto”, assunto a rappresentare i caduti senza nome di tutte le guerre.


Nella foto, Ottavio Pizzochero