Crema, 21 gennaio 2022

Niente tunnel, neppure rifugio antiaereo per chi lavorava in ferriera durante il periodo bellico e neppure passaggio dal centro alla periferia, ma un condotto fognario che presumibilmente scaricava le acque raccolte dalle abitazioni della zona nella roggia che passa nei Giardini. Questa l'analisi compiuta questa mattina da Nicoletta Cecchini della Soprintendenza delle belle arti di Cremona.

"Non è un tunnel - riferisce la dottoressa - ma comunque è un'opera che potrebbe risalire alla fine dell'800 o primi anni del 900. La sua pendenza è da ovest verso est e riteniamo che vada a scaricarsi nella roggia dei Giardini e non nel Serio. A meno che ci sia una vasca di raccolta delle acque da qualche parte più in là. L'altezza del manufatto è di circa un metro e una persona in piedi non ci sta".

Come procedete adesso?

"Arriverà un archeologo che documenterà il ritrovamento. Saranno eseguite fotografie dall'alto e da terra. Ci sarà una datazione più precisa".

Si porterà alla luce tutto il manufatto?

"Non credo, non si tratta di un'opera significativa. Tuttavia, sarà catalogata e mantenuta e quel che se ne farà dipende dalla decisione del soprintendente che sarà presa alla fine dei rilievi".

I lavori del sottopasso subiranno ritardi?

"Non penso proprio, il ritrovamento non ostacola la loro prosecuzione".


Nelle foto di Massimo Marinoni, il sopralluogo