Palazzo Pignano, 21 novembre 2021

L'ora della sentenza scocca domani, nel tribunale di Cremona. Domattina in aula il presidente Anna de Martino darà la parola per le repliche al Pm Milda Milli e poi agli avvocati, dopo di che, con il giudice togato Francesco Sora e con i sei giudici popolari, si ritirerà per decidere se Eugenio Zanoncelli, a processo per l'omicidio della moglie, è colpevole e di quale reato. Il pubblico ministero lunedì scorso, nella quarta udienza del procedimento , ha chiesto che Zanoncelli venga condannato all'ergastolo in quanto ha commesso un omicidio volontario. La sera del 24 giugno 2020 ha ucciso la moglie, da anni malata, colpendola con una stampella. Di parere diverso l'avvocato di Zanoncelli, la legale Maria Laura Quaini. Secondo quanto ha detto nella sua arringa, l'imputato non voleva uccidere la moglie. L'ha colpita in un momento di rabbia perché lei non voleva curarsi, le ha sferrato uno schiaffo, non l'ha ferita con la stampella. Per questo motivo il capo d'imputazione va riformulato.

Nell'udienza anche le parti civili hanno avanzato le loro richieste. Per Roberto Zanoncelli, fratello dell'imputato, i cui interessi sono tutelati dall'avvocata Daniela Bertolini di Monza, l'indennizzo è stato fissato a 100mila euro, dei quali 50mila da liquidare subito. Più alte le richieste per il figlio Andrea, avanzate dalla legale Micol Parati, che ha chiesto un milione di euro, dei quali 500mila euro come provvisionale immediata.

Hanno invece rinunciato alla liquidazione dei danni i familiari della vittima. L'avvocato Alessandro Porchera, che difende gli interessi dei parenti di Morena Designati, ha chiesto 10 euro per ciascun componente (non poteva rinunciare completamente al risarcimento) e si è associato alla richiesta del Pm di condannare all'ergastolo Zanoncelli.


Nella foto, Morena Designati, la vittima e la casa della tragedia