
Madignano, 05 aprile 2021
Colpo di scena nelle indagini sul fallimento del Mercatone uno, 68 supermercati (uno a Madignano) con 1800 persone lasciate senza lavoro, dichiarato nel maggio 2019. La Guardia di finanza ha perquisito gli studi dell'ex commissario Ermanno Sgaravato e acquisito tutta la documentazione relativa al procedimento dagli uffici del Mise. Secondo gli investigatori si ipotizza l'accusa di causazione del dissesto per effetto di operazioni dolose e le accuse sono rivolte contro i commissari, oltre che Sgaravato, anche Stefano Cohen e Vincenzo Tassinari e gli amministratori della Gordon, l'unica società che si è arricchita, grazie al fatto di aver ottenuto in sei mesi il 40% del capitale investito.
Un buco di 91 milioni di euro fatto in meno di un anno di attività, causato dalla squilibrata operazione trilaterale tra gli ex commissari dell'amministrazione straordinaria, la Shernon e la Gordon Brothers International.
Dopo aver chiesto il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta degli ex amministratori della Shernon, società che aveva acquisito il gruppo, portandolo al fallimento, i pm Riccardo Targetti e Roberto Fontana si sono concentrati sull'operato degli ex commissari governativi che avrebbero sottoscritto contratti non conformi al provvedimento di autorizzazione del Mise.
La Shernon era entrata nell'affare con il sostegno di un fondo americano che, all'ultimo, si era però sfilato dall'operazione. Così i commissari, che a quel punto per i pm avrebbero dovuto chiudere la procedura e dichiarare il fallimento, individuarono invece la Gordon, cui furono ceduti i magazzini del gruppo a un valore del 70% in meno rispetto a quello di mercato, dando di fatto il colpo di grazia alla società.
Nella foto, manifestazione davanti al Mercatone uno