Crema News - Ecomostro di via Indipendenza, parla Denti

Crema, 29 novembre 2020


Una storia lunga quattro anni che ha tutte le probabilità di finire davanti al giudice. Perché Antonio Denti, amministratore unico di Gerundio Center, la società che avrebbe dovuto rimettere a nuovo l'ecomostro di via Indipendenza, non ci sta a fare la vittima sacrificale.

"La storia è lunga e complessa - esordisce Denti - perché tutto è cominciato quattro anni quando la banca di Piacenza mi ha chiesto se potevo occuparmi dello stabile di via Indipendenza. La questione era parecchio intricata, tuttavia, con tanto lavoro, sono riuscito a trovare una soluzione".

Ma non se ne è fatto nulla.

"Ci arriviamo. Adesso però diciamo gli accordi fatti con la banca. Loro mi avrebbero anticipato 6,1 milioni di euro per risistemare lo stabile a due condizioni. La prima che ci fosse un cambio di destinazione d'uso del palazzo, passando a commerciale e la seconda che prima di versare i soldi io avessi in mano la vendita di almeno il 50% dello stabile".

E queste condizioni sono state soddisfatte?

"Certo. Il cambio di destinazione d'uso è stato approvato dal comune e io avevo un primo acquirente, Padania acque, che avrebbe dovuto acquistare il 40% dello stabile e altri interessamenti".

Ma cosa è successo?

"E' successo che Padania acque si ritira, ma io presento un altro cliente, una grossa società cremasca intenzionata ad acquistare 1700 dei 3400 metriquadri".

Tutto a posto?

"No, perché quando c'è l'accordo con il comune per versare a novembre e a giugno 800mila euro di oneri di urbanizzazione per cominciare i lavori, la banca fa un passo indietro e cambia le carte in tavola. Notare: non versa alla Gerundo quanto pattuito, pur consapevole delle due fideiussioni da 272mila euro in mano al comune".

E perché lei non avverte il comune di questi problemi?

"Perché la trattativa con la banca va avanti fino allo scorso settembre. Al 30 giugno, quando non paghiamo gli oneri, chiedo al comune una deroga e la ottengo. Tempo fino al 30 settembre. In prossimità di quella scadenza la banca di Piacenza mi chiama e mi chiede di mettere sul piatto 770mila euro. Rispondo che la Gerundo center è disposta a farlo se la banca mette 1.7 milioni di euro. In questo modo paghiamo gli oneri di urbanizzazione al comune e partiamo facendo almeno l'involucro esterno. Da notare che ne frattempo al comune la Gerundo center ha dato un terreno limitrofo per farne un parcheggio da 60 posti".

E come è finita?

"La banca non ha accettato e adesso deve onorare le fideiussioni al comune".

Potrebbe opporsi.

"Non mi risulta".

Lei che cosa farà?

"Ho dato tre possibilità alla banca di Piacenza, prima di ricorrere in tribunale per il mancato rispetto degli accordi. La prima è quella di versare 1.7 milioni e farmi cominciare i lavori; la seconda è quella di liquidarmi e la terza è quella che io liquido la banca con 400mila euro".

Risponderanno?

"Io spero di sì".


Nella foto, Antonio Denti