Crema News - Crotti in carcere, così è nata l'inchiesta

Crema, 25 ottobre 2021

Domani nel carcere di Cremona il gip Matteo Grimaldi dovrebbe andare a interrogare Renato Crotti, incarcerato all’alba di sabato con l’accusa di detenere immagini pedopornografiche e di sfruttamento della prostituzione minorile, reati che Crotti avrebbe commesso fino a dicembre dello scorso anno, pagando per ottenere fotografie di nudo e chiedendo prestazioni sessuali a giovani, tra i quali alcuni minori.

Il giornalista 55enne di Crema sarà assistito da un legale di Milano ed è probabile che si avvalga della facoltà di non rispondere.

L’indagine i cui sviluppi hanno portato in carcere Crotti nasce poco più di un anno fa e prende spunto da quella della sparizione di fondi per circa 250mila euro dalla cassa dell’associazione Uniti per gli ospedali della provincia di Cremona, della quale il cremasco era segretario. Nel mese di settembre dello scorso anno M.R., persona coinvolta in modo marginale nell’appropriazione indebita, aveva raccontato agli agenti della Guardia di finanza di incontri in un bar di Crema dove Crotti avanzava esplicite richieste per ottenere foto di nudi da inviare al suo smart phone. Da lì è partita l’indagine che ha setacciato tutto quel che c’era nel telefono e nel computer sequestrati a Crotti, arrivando alle foto, ma anche agli appuntamenti con i ragazzi. Rintracciati, i giovani, nel frattempo diventati maggiorenni, sono stati sentiti e hanno confermato le richieste e gli appuntamenti, entrando nei particolari. Nessun atto sessuale completo, ma prestazioni per lo meno singolari.

La persona che ha contribuito a far scoprire la vicenda è andata a giudizio lo scorso 7 ottobre e il suo avvocato, il legale Jacopo Micheli, ha chiesto di poter patteggiare. Il giudice ha accettato la richiesta e ha condannato l'imputato a un anno e dieci mesi, con la pena sospesa.


Nella foto, Renato Crotti