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Crema, 08 luglio 2020


Fine. Con la firma davanti a un notaio si è posto fine a un tira e molla durato almeno 15 anni. Ieri davanti al notaio, l'architetto Paolo Margutti, responsabile dell'area tecnica comunale e gli eredi dell'architetto Natale Irsonti, deceduto nell'ottobre del 2018 e i nuovi proprietari dell'area, hanno firmato il documento di cessione della parte di area sulla quale sbucherà il sottopasso che dovrà liberare il traffico dalla gogna del passaggio a livello su viale S. Maria. Adesso si procederà con la demolizione della parte di fabbrica (inutilizzata da anni) che sta immediatamente sopra la galleria del sottopasso e poi si cominceranno i lavori per realizzare un'opera che i cremaschi attendono da oltre 40 anni. In comune c'è soddisfazione per l'accordo raggiunto che peraltro non costerà nulla alle casse comunali, ma riguarderà un più ampio accordo con la proprietà in merito alla realizzazione di opere pubbliche inerenti al piano che verrà presentato per la ristrutturazione dell'area dell'ex Ferriera. La lunghissima discussione tra comune e Irsonti era cominciata almeno 15 anni fa, quando l'architetto aveva presentato all'allora giunta Ceravolo (1998/2007) un progetto per superare la ferrovia con un sovrappasso su viale S. Maria, progetto da 32 milioni di euro, poi definitivamente tramontato nella successiva giunta Bruttomesso (2007/2012). Dopo di che l'attuale giunta Bonaldi optò per il sottopasso da via Stazione a via Gaeta, andando a sbattere contro il niet dell'architetto Irsonti in merito alla cessione di un pezzetto d'area. Con la morte dell'architetto e il passaggio di proprietà agli eredi, i rapporti sono stati ricuciti e il mese scorso si è arrivati alla soluzione. A breve si comincerà l'iter che porterà all'inizio dei lavori.


Nella foto, dove sbucherà il sottopasso