
Rivolta d'Adda, 23 dicembre 2021
È polemica fra maggioranza e opposizione sui cestini portarifiuti dotati di diversi scomparti per differenziare plastica, vetro e lattine e indifferenziata, più un posacenere, fatti collocare la primavera scorsa dalla precedente amministrazione comunale in alcune zone di Rivolta. La nuova amministrazione di centrodestra non ne acquisterà altri e sta pensando di spostare quelli che ci sono altrove, magari nella zona delle scuole.
“Dentro i cestini – spiega l’assessore all’ambiente Roberto Marazzina - viene buttato di tutto, indistintamente. L’idea con cui sono stati acquistati era ottima e ha funzionato nelle prime settimane, dopodiché basta: la gente ci butta di tutto, senza differenziare. Gli addetti della G.Eco, la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Rivolta, sono costretti a considerare il loro contenuto come rifiuto indifferenziato”. Secondo Marazzina i soldi spesi per acquistare queste tipo di cestini (una dozzina, dal costo di circa 500 euro ciascuno, comprati utilizzando un credito che il Comune vantava presso la G.Eco) avrebbero potuto essere spesi, ad esempio, per interventi migliorativi alla piazzola ecologica di via Nobile. Non è d’accordo il gruppo di minoranza “RivoltiAmo”, di cui uno dei consiglieri comunali è proprio l’ex assessore all’ambiente Andrea Vergani, colui che ha fortemente voluto questi cestini. “Noi pensiamo che la strada per l’educazione sia lunga –recita un comunicato di RivoltiAmo- e che si debba pur sempre incominciare da un punto di partenza. Proprio con questa filosofia Rivolta D’Adda è infatti stata premiata come uno dei comuni più ricicloni. Ricorda Andrea Vergani, assessore all’ambiente 2016-2021, che si sono raggiunti risultati di raccolta differenziata pari all’ 83.16% al 31.12.2019, posizionandoci al di sopra della media di provincia e regione. Siamo fiduciosi e speranzosi che l’amministrazione corrente vorrà proseguire in quest’opera e non voglia fare passi indietro solo perché la gente non ha la cultura della differenziazione. La cultura si semina e, spesso lentamente, si raccoglie”.
Nella foto, i cestini flop