
Crema, 31 dicembre 2021
Addio a Carlo Masseri, nel ricordo del presidente dell'associazione partigiani di Crema
"Il 29 dicembre ci ha lasciati Carlo Masseri aveva 99 anni, per decenni è stato il presidente della sezione Combattenti e Reduci di Ricengo.
Masseri ha partecipato come soldato nel 1943 al secondo conflitto mondiale. L'otto settembre 1943 veniva annunciata la firma dell'armistizio con le forze anglo-americane per l'uscita dell'Italia dal conflitto, non più al fianco dell'esercito tedesco. Una notizia inaspettata, come lo era stato l'annuncio della caduta di Mussolini un mese e mezzo prima. L'esercito tedesco occupò tutta l'Italia, nel giro di pochi giorni i militari italiani abbandonati dai comandi, lasciati senza ordini, sono allo sbando.
Il regime fascista si sfascia, ma l'otto settembre non è solo il giorno dello sfacelo. E' anche il giorno delle scelte per centinaia di migliaia di giovani militari, scelte in solitudine, di fughe, abbandoni, di ritorni verso casa, di arresti e deportazioni.
Anche la compagnia di Masseri, come tutto l'esercito, furono arrestati in blocco, fu posto loro il ricatto se volevano continuare ad essere “liberi” di combattere al fianco dei tedeschi e al risorto regime fascista della Repubblica di Salò oppure la deportazione nei campi di lavoro e di concentramento.
Carlo Masseri visse o meglio sopravvisse per 15 mesi in un campo di lavoro, in regime di completa schiavitù
Ho conosciuto Carlo Masseri diversi anni fa, il sindaco Feruccio Romanenghi e i giovani della commissione biblioteca mi avevano invitato il 25 aprile, per portare un saluto e presentare l'associazione ANPI. L'iniziativa “Rock per Ricordare” si teneva nel salone dell'oratorio, tra un pezzo musicale di complessi locali, letture, interventi, il mio e quello di Masseri. Subito di lui ho ammirato la persona semplice, modesta ma decisa, sorretta dall'onestà e dalla coerenza.
Un galantuomo di grande gentilezza, si rivolgeva ai ragazzi, alla pari, narrava episodi terribili con la pacatezza e la serenità dell'uomo che non può dimenticare, ma che non reca odio.
Ricordava con grande lucidità gli immani sacrifici di migliaia di giovani, la fame, il freddo,la paura della morte pronta a prenderti in ogni attimo, la persona umana non aveva nessun valore.
Ricordava che quando la loro colonna attraversava un villaggio venivano presi a sassate dai ragazzini.
Per loro aveva parole di pietà. Nessuna pietà per la “kapò”,una donna, la comandante di loro prigionieri, crudele e sanguinaria, usava con gusto e impegno un frustino, le corde alla fine avevano un nodo, una frustata ti stappava indumenti e pelle.
Parole crude di grande forza, non nascondeva nulla, è il testimone che parla, avevo pochi più anni di quanti voi ne avete ora.
Parole forti nel richiamo al rispetto della vita umana, rispetto delle altrui opinioni, della tolleranza, dell'impegno quotidiano per salvaguardare il bene prezioso della pace, della giustizia e della libertà, valori democratici avuti in dono grazie al sacrificio di tanti giovani. Spetta ora a voi, ripeteva, trasmettere questi valori.
Sono certo che quei giovani che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, di ascoltare le sue parole, sapranno fare tesoro delle sue esperienze, della sua passione. Così come sono certo che uomini come Carlo Masseri rimarranno sempre con noi, non è possibile farli andare via senza ricordare a noi stessi e alle nuove generazioni che si può e si deve dare senso alla vita solo se abbiamo ideali per i quali si è disposti al sacrificio. Non è possibile farli andare via senza ringraziarli, e noi riconoscenti ti diciamo grazie caro Carlo.
Ancora un forte abbraccio ai familiari".
Paolo Balzari (presidente sezione ANPI Crema)
Il funerale è stamattina alle 10. Leggi il necrologio cliccando qui
Nella foto, Carlo Masseri