Crema News - "Noi non molliamo"

Crema, 10 luglio 2020


Gent.mo Direttore

Scrivo nella mia veste di nuovo amministratore unico della S.r.l. Gerundo Center, proprietaria dell’immobile di via Indipendenza, tristemente noto come “Ecomostro”, subentrato a mio figlio Riccardo che si è dimesso dall’incarico, giustamente stanco di dedicarsi a questa vicenda.

Io invece, nonostante non sia più un giovanotto continuerò ad occuparmene, con buona pace di tutti quelli che, anziché contribuire a risolvere quella che è evidente a tutti, una ferita architettonica per la città, usano strumentalmente la vicenda per miserevoli beghe politiche.

In verità fui proprio io ad essere interpellato nel 2016, dall’Istituto di Credito che aveva in passato finanziato l’operazione immobiliare e che vantava un credito milionario, per verificare se ci fosse la possibilità di trovare una soluzione a quella che sembrava oggettivamente una situazione quasi disperata.

L’immobile si trovava, come ancora oggi, in stato di totale abbandono e degrado, oggetto di procedura esecutiva promossa dalla banca stessa e con nessuna prospettiva futura.

Non senza titubanze (l’immobile è veramente orribile) potendo però verificare la volontà di tutti gli attori coinvolti di contribuire a trovare una soluzione, accettai quindi di occuparmene.

Il dovere di sintesi per non annoiare i suoi lettori mi impone di soprassedere su molti aspetti della vicenda ma che elenco almeno per punti :

  • Inizialmente chiedemmo solo un cambio parziale di destinazione d’uso in quanto circa il 40% dell’immobile interessava un importante soggetto di partecipazione pubblica indicatoci proprio dall’amministrazione comunale. Certamente questo avrebbe aiutato il successo commerciale dell’operazione ma purtroppo poi non se ne fece più nulla.
  • L’amministrazione comunale, che merita un plauso per la determinazione dimostrata nel cercare di trovare una soluzione (si studiò anche di collocare un asilo all’interno dell’edificio) pure ha preteso “regole stringenti” per la concessione del cambio di destinazione d’uso che certamente non agevolano il nostro tentativo.
  • La complessità dell’operazione ha determinato una lungaggine burocratica che di fatto ha scoraggiato o fatto perdere per strada alcuni potenziali clienti. Risulta evidente che l’operazione immobiliare debba anche incontrare un successo di vendite e l’Istituto di credito partner dell’operazione non può che essere sensibile alla questione. Da questo punto di vista la perdurante crisi economica e addirittura la pandemia mondiale ha mortificato per ora questo risultato.
  • La s.r.l. Gerundo Center ha, a oggi, pagato per estinguere gravami iscritti sull’immobile per debiti precedenti, rimborsato la società che ha emesso una fidejussione escussa dal comune per inadempienze pregresse per 114mila euro, versato nelle casse comunali la monetizzazione dei parcheggi per oltre 60mila euro, rilasciato fidejussioni bancarie per quasi 300mila euro, escutibili sempre, ceduto il terreno retrostante destinato a parcheggio a titolo gratuito al comune. Non risponde quindi al vero che la società non ha versato un soldo. Al momento per alcune ulteriori criticità emerse nel frattempo i nostri legali stanno definendo con l’Istituto di credito partner dell’operazione le modalità per poter procedere con l’operazione.
  • La situazione è in costante evoluzione e abbiamo richiesto all’amministrazione comunale un incontro proprio per aggiornarli sugli sviluppi.
  • Credo sia evidente a tutti che una operazione con carattere di difficoltà come questa possa richiedere correzioni o rettifiche nelle tempistiche senza ovviamente mutare la sostanza dell’operazione ne le garanzie prestate

Mi si consenta un ringraziamento a tutti i professionisti impegnati in questo progetto con una menzione particolare per i progettisti architetto Schira e per il mio compagno di superiori, il designer Beppe Riboli che, come me, vorrebbe cercare, da cremasco, di dare un contributo per la propria città. Grazie a tutti, non molliamo. 


Nella foto, l'ecomostro di via Indipendenza