Crema News - Torlino scrive a Speranza

Torlino Vimercati, 11 settembre 2021

Giuseppe Figoni, vicesindaco e assessore ai servizi sociali di Torlino, torna a rivolgersi ai piani alti del mondo politico. Stavolta lo fa scrivendo al ministro della salute Roberto Speranza per denunciare il problema della carenza dei medici di base.

“La disturbo – scrive Figoni - per sottoporre alla sua attenzione una gravosa difficoltà che si è progressivamente generata rispetto al tema della carenza di medici di famiglia. Ho notato, con dispiacere, che molti dei miei concittadini si vedono, loro malgrado, costretti a rivolgersi alla guardia medica o al pronto soccorso per ottenere le cure mediche che potrebbero tranquillamente essere date dal medico di base. Questo perché a causa dell'elevato numero di pazienti e del necessario contingentamento degli accessi dovuto all'emergenza sanitari da covid, il medico di base non è più in grado di riceverli in tempi accettabili. Così, sempre più frequentemente i cittadini non sanno a chi rivolgersi. La situazione non riguarda solo Torlino Vimercati ma anche molti comuni limitrofi, specie quelli di ridotte dimensioni. Non le nascondo il mio disappunto nel constatare che, nonostante la pandemia abbia prepotentemente sottolineato l'importanza della medicina del territorio, a oggi nulla di concreto sia stato fatto. Sono ben consapevole che il percorso di formazione dei medici, giustamente, sia lungo e impegnativo, ma mi sembra evidente che una decisa soluzione al problema prospettato debba essere assunta il più presto possibile”.

Figoni suggerisce al ministro alcuni provvedimenti: “Sollecitare i medici ad associarsi nella gestione degli studi affinché il venir meno di uno di essi non lasci completamente disorientati i pazienti che potrebbero rivolgersi agli altri medici associati, diminuire il numero massimo degli assistiti che attualmente risulta insostenibile, incentivare il lavoro in équipe con professionisti sanitari come ad esempio infermieri, psicologi ed assistenti sociali e prevedere forme di sostegno all'utilizzo di strumenti quali la telemedicina, incentivare i servizi domiciliari per non sguarnire la copertura territoriale, abolire il test di ingresso alla facoltà di Medicina per soddisfare le esigenze derivanti dalle attuali carenze ed attuare un piano straordinario per sopperire alla carenza di medici di medicina generale. Occorre ridisegnare –conclude Figoni- tutto il sistema, ma all'orizzonte non c'è nessun piano. Chiedo il suo intervento affinché i nostri figli non siano costretti a fruire di un sistema sanitario peggiore di quello di cui hanno goduto i loro padri. 


Nella foto, il vice sindaco Giuseppe Figoni