Crema News - Comunità energetiche in parrocchia

Cremasco, 22 gennaio 2022

Lo scorso mese di ottobre il vescovo di Crema Daniele Gianotti insieme a una delegazione di giovani cremaschi ha partecipato a Taranto alla 49a Settimana Sociale dei cattolici italiani. Analoga condivisione dei contenuti della Settimana Sociale di Taranto è stata manifestata anche dalla delegazione cremonese sotto la guida del vescovo di Antonio Napolioni.

Sulla scia dei fermenti di consapevolezza ambientale prodotti dalla 49.a Settimana Sociale tenutasi a Taranto è emersa la necessità di realizzare iniziative concrete nella direzione di ridurre le conseguenze dei cambiamenti climatici. In primo luogo diminuire il ricorso alle energie fossili, (carbone e petrolio in primis), tra i principali responsabili dell’inquinamento dell’atmosfera e alla base degli sconvolgimenti climatici in atto (scioglimento dei ghiacciai, alluvioni, frane, trombe d’aria, distruzione dei raccolti, infrastrutture, abitazioni).

Interessante e pienamente da sostenere, perciò, è quanto si è letto sul quotidiano Avvenire dello scorso 18 gennaio 2022 in merito alla proposta di promuovere la diffusione di energie non inquinanti iniziando con il “costruire comunità energetiche” attraverso le quali gruppi di cittadini o di imprese diventano produttori del proprio fabbisogno energetico, partendo dal basso, senza aspettare che siano lo Stato o i Governi a muoversi. Per far questo si rendono necessari circa 7 gigawatt di nuova produzione da fonti rinnovabili l’anno per raggiungere l’obiettivo di emissioni nette zero nel 2050. E’ stato calcolato che, se in ciascuna delle 25.610 parrocchie del nostro Paese si costituisse almeno una “comunità energetica” che produce al livello massimo possibile di 200 chilowatt (o facesse nascere più comunità che ci arrivano complessivamente) avremmo dato il nostro contributo con 5,2 gigawatt annui di nuova produzione da fonti rinnovabili.

Fa piacere constatare che, per esempio, a Vaiano Cremasco in occasione del rifacimento del nuovo oratorio don Giovanni Bosco siano stati installati pannelli solari in grado di andare ben oltre, e di gran lunga, i 200 chilowatt annui, coprendo non solo l’intero fabbisogno energetico dell’edificio (luce e riscaldamento/raffrescamento) ma vendendo anche buona un surplus di energia elettrica prodotta all’Enel.

Così si fa! Estendiamo questi interventi a tutte le parrocchie della provincia (122 parrocchie nella diocesi di Cremona e 63 in quella cremasca) ed otterremo risultati importanti a difesa dell’ambiente. E non solo, anche una frenata all’aumento delle bollette energetiche che gravano pesantemente sui bilanci famigliari e delle imprese.

Per queste ragioni abbiamo inviato al vescovi di Crema e di Cremona il nostro appoggio all’iniziativa di costituire “comunità energetiche” sul territorio auspicandone la diffusione in tutte le parrocchie della provincia di Cremona.

 Il sole è una fonte di energia perenne, una risorsa naturale immensa, non inquina, è accessibile a tutti, è il più grande dono del giorno della creazione.

La generazione di giovani che in questi ultimi anni si è mobilitata in tutto il mondo è forse l’ultima ancora in grado di fermare il disastro conseguente al cambiamento climatico! Uniamo tutte le forze perché dopo non ci sarà un’altra di queste possibilità.

 

Andrea Ladina (consigliere nazionale dei Verdi Europa verde)