Crema News - Mostra virtuale

Crema, 25 marzo 2021


‘Intervalli. Sentieri invisibili’, è la mostra virtuale dell’artista cremasco Libero Donarini, inaugurata il 21 marzo che espone quadri tra medioevo e contemporaneità, ultime opere realizzate dall’artista cremasco che stabilisce una fusione sorprendente tra il passato e il presente.

 “In un momento che non rende possibile la frequentazione dei luoghi d’arte – suggerisce Donarini - la tecnologia può venire in soccorso. Un pittore è spinto certamente da una forza interiore, dalle convinzioni che ha maturato sul piano dell’esperienza e della tecnica oltre che da una personale poetica. Ma l’incontro con le persone è fondamentale. Il confronto con l’altro è un traguardo irrinunciabile e imprescindibile per completare il proprio percorso. È un momento di riflessione sugli esiti raggiunti e sulle prospettive future. La rete e i social network stanno offrendo agli artisti la possibilità di continuare a diffondere il loro lavoro dando seguito alle tappe della loro ricerca”. 

La mostra include 16 lavori prodotti tra il 2019, il 2020 e il 2021. Le tecniche utilizzate sono il dry brush su carta e tavola, le tempere su carta a fondo oro e la miniatura classica. Si tratta prevalentemente di quadri di piccole dimensioni. Le opere sono visibili sul sito dell’artista (www.liberodonarini.it) ed evidenziano una ricerca che prosegue con il filone dei soggetti naturali e figurativi trattati secondo una visione metafisica. Accanto ai fiori e ai dettagli di vegetazione si uniscono per la prima volta le farfalle, un motivo che esalta la capacità dell’artista di raffigurare la dimensione del vuoto. Anche i titoli delle opere (‘Intervallo silente bianco’, ‘Intervallo d’amore’, ‘Intervallo gioioso’, ‘Intervallo mistico’) rimandano alla poetica dell’assenza e del silenzio che caratterizza la produzione astratta e figurativa di Donarini. Una visione che tende a sospendere il dato visibile, la farfalla o il singolo dettagli di natura, all’interno di un campo monocromatico e immateriale. Il profilo delle ombre, che a volte interviene con levità a sottolineare il tracciato dinamico del motivo rappresentato, contribuisce ad incrementare l’effetto di vaporosità. La mostra presenta un inedito ricorso alla foglia d’oro che si distende sulle superfici dematerializzate affermando la maturità di uno stile che mira all’esito di una pittura interiore e spiritualizzante. Donarini ha voluto cimentarsi anche in una elegante riedizione delle miniature medievale introducendo con ironia e perizia le lettere dell’alfabeto all’interno di intricati e complessi arabeschi vegetali.

“L’utilizzo della foglia d’oro – spiega l’artista - mi lega alle prove più spirituali della storia dell’arte che sono da individuare nel medioevo. Ma anche il contemporaneo rimane una costante e proficua fonte di ispirazione. Penso alle geometrie di Mark Rothko e al dripping di Jackson Pollock. Presente e passato si fondono nei miei lavori. Le colature di Pollock, per esempio, evidenziano una ricerca di mobilità e di dinamismo simile a quella che manifestano i girari medievali. La mia idea di arte è tutta rivolta a sondare l’infinito che è nell’essere umano. Inoltre c’è sempre l’aspetto materiale che mi entusiasma perché l’impiego dell’oro richiede una tecnica complessa e uno studio molto approfondito. La componente della qualità esecutiva, per me, rappresenta una sfida imprescindibile”. 

 Le immagini delle opere saranno veicolate anche attraverso i profili Facebook e Instagram dell’autore.


Nella foto, un'opera di Donarini