Milano, 05 settembre 2021

Luca Gnizio, artista cremasco da qualche tempo stabilitosi a Viareggio, espone al Superstudio di via Moncucco a Milano. Artista ecologico che fa del rispetto della natura il suo diktat per la sua arte, Gnizio stupisce con le sue creazioni. Ancora una volta.

La natura sopravvive all’uomo che, in piena pandemia sfugge al contagio chiudendosi in casa, ormai trappola e rifugio. Fuori il tempo va avanti: scomparso l’essere umano, esili fili d’erba spaccano la strada. Nuovi germogli si riappropriano di un mondo ormai deantropizzato: la rappresentazione del respiro della Terra, impercettibile ma implacabile, tra paure ataviche e suggestioni post apocalittiche.

L'era dell’antropocene è tradotta in tre elementi, una sedia, un tavolo e un quadro, dai forti richiami alla vita domestica, circoscritta all’interno di un animato cerchio di sacchetti della spazzatura, metafora dell’inquinamento globale quotidiano.

Chiude visivamente questo racconto “Forlastdrop”: una sedia scultura, ottenuta dal riciclo di scarti di terracotta, le crepe richiamano la terra arsa e ci portano a pensare a quanto il clima stia mutando sempre più velocemente ed ai disastri sempre meno prevedibili che ne conseguono. Osservando meglio si scorge un piccolo germoglio a testimonianza che la terra che ci ospita è di fatto la più forte.

Luca Gnizio, nato nel 1981 a Lodi, ha vissuto e studiato a Ripalta Cremasca e a Crema, ha creato nel 2009 una nuova figura professionale: l’ecosocial artist. Una paternità ormai riconosciuta a livello internazionale. Infatti, grazie alla sua formazione artistico/tecnica e sensibilità all’ambiente, ha dato vita attraverso le sue opere, ad un innovativo filone artistico con particolare attenzione agli aspetti ecologici e sociali, riciclando gli scarti di produzione delle aziende. Il lavoro di Gnizio va oltre e non si limita al solo studio approfondito della singola azienda, ma sottolinea l’importanza della collettività, riuscendo a elaborare progetti ecologici di economia circolare che prenderanno il nome di ECOSOCIALLY: nome che riassume invece operazioni ben più articolate tra più aziende e multinazionali ed associazioni sociali: per citare alcuni lavori, Levi’s - coinvolgendo 300 negozi e associazioni di ragazzi diversamente abili, carcerati e disoccupati, Cosmave - riciclando con più di 80 aziende la polvere di marmo e ancora una volta associazioni sociali, e la sinergia di riciclo per BMW e SGL Carbon Group che hanno dato vita a due suoi brevetti ecologici. 

«Ogni volta cerco di mettere in atto un’azione creativa che sia in grado di sdoganare l’idea che il materiale di scarto restituisca prodotti di minor valore – commenta Gnizio – Al contrario, gli scarti possono diventare bellezza e funzionalità. Non solo opere d’arte ma nuovi brevetti e innovazioni ecologiche». Ne sono testimonianza due casi di innovazione ecologica e tecnologica, dove lo scarto di produzione di fibra di carbonio della BMW e della SGL Carbon Group, sono diventati due brevetti ecologici dell’artista.

ELEMENTI INNOVATIVI. L’innovazione di Gnizio consiste nel “tradurre” lo scarto in opportunità ecologica e sociale, seguendo il principio delle tre "RRR" ossia Reduce Reuse Recycle, non solo riciclo quindi, ma nuova opportunità' e grazie all'utilizzo di materiali di scarto (che altrimenti andrebbero in discarica o comunque smaltiti) creando nuove occasioni di lavoro anche nel campo sociale. Nel caso Levi’s, per esempio, dal negozio sono stati raccolti jeans usati che sono stati trasformati in nuovi prodotti di design, ma anche in nuovi corsi di sartoria, corsi scolastici/artistici etc.

FORSOUL – Cristallo con all’interno per la prima volta un vero tessuto (riciclo della fibra di carbonio), oggi in esposizione permanente nel prestigioso Museo del Vetro di Murano.

FORBLACKLIGHT – Primo tessuto idrorepellente ottenuto con il riciclo di carbonio, che diventa trasparente, è valso all’artista il premio per le “eccellenze della Lombardia 2019” – ed è entrato nella prestigiosa selezione di Adi Design Index 2019.

Da maggio 2018, è presente anche in un altro museo: Vittoriale degli Italiani, con Dannunzieco, un’opera molto provocatoria, perché realizzata riciclando gli scarti di carta sporca (impura) ricavati dal restauro delle mura storiche del Vittoriale stesso. Da gennaio 2021 per tre anni è in circuitazione all’estero attraverso la rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura con la mostra: 3CODESIGN Indetta dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, a cura di Silvana Annicchiarico.


Nella foto, una creazione e Luca Gnizio