Viale S. Maria
Crema, 02 dicembre 2025
(Annalisa Andreini) Ridateci il viale di un tempo.
È l’appello lanciato a gran voce, alcuni giorni fa, dal Gruppo civico viale Santa Maria, che si è riunito presso l’oratorio parrocchiale.
Più di 60 cittadini presenti e tanti altri che hanno inviato il loro sostegno all’incontro pubblico, pensato con la finalità di scrivere una lettera, indirizzata alla giunta comunale di Crema e al vescovo di Crema Daniele Gianotti, per evidenziare tutte le criticità riscontrate dai residenti dopo la chiusura del viale Santa Maria a seguito dell’apertura del nuovo sottopasso.
I cittadini attraverso la lettera, hanno espresso e riconosciuto l’importanza del sottopasso, necessario per snellire il traffico, ma nello stesso tempo hanno evidenziato la mancanza di un coinvolgimento dei residenti nelle scelte e soprattutto sulla problematica del passaggio ciclopedonale.
Tanti i punti evidenziati nel testo della lettera, che ruotano intorno al declino progressivo del viale: “Un tempo animato e vissuto e che oggi appare isolato e impoverito, con un impatto paesaggistico ed emotivo molto forte e conseguenze sul senso di comunità e sulla vivibilità della zona”.
Declino che riguarda anche l’aspetto religioso e turistico legato alla Basilica di Santa Maria, luogo di grande valore religioso, identitario e paesaggistico per la città.
Nella lettera, scritta nel pieno rispetto delle istituzioni e in uno spirito collaborativo e non polemico, si chiede di fare più luce e visionare l’autorizzazione della Soprintendenza, che ha reso possibile l’intervento.
L’obiettivo del gruppo civico è quello di verificare la correttezza della procedura e individuare possibili percorsi che permettano di trasformare l’attuale frase: ”non si può, in una soluzione più equilibrata e rispettosa della vita del quartiere”.
I cittadini sono consapevoli che la chiusura del passaggio a livello è stata imposta da Rfi come condizione imprenscindibile per la costruzione del sottopasso ma auspicano un confronto costruttivo sulle dinamiche passate e soprattutto su quelle future con la proposta dell’utilizzo del passaggio sotto l’arcata del fiume Serio (come da tempo indicato anche dal nostro giornale, ndr).
Non è solo la progressiva perdita della bellezza romantica del viale a preoccupare i residenti quanto piuttosto la non inclusività e la non sicurezza, legati anche ai recenti fatti di cronaca nella zona della stazione di Crema.
La soluzione attuale prevede l’utilizzo dei due ascensori, che possono fermarsi, e un tratto del sottopasso ferroviario molto penalizzante per persone con disabilità o ridotta mobilità nonché turisti e pellegrini in visita alla basilica.
La lettera si conclude pertanto con la richiesta di un incontro istituzionale nel quartiere, di sera, per discutere insieme sulle dinamiche passate e soprattutto future.
È stata anche preparata una raccolta firme che tuttora è in fase di attuazione.