Crema News - Crema - Tempio crematorio? Non serve

Cremasco, 17 aprile 2024

(Marco Degli Angeli) Alla provincia di Cremona e in particolare al territorio cremasco serve veramente un nuovo forno crematorio? I numeri dicono di no. L’impianto cremonese, gestito da Aem dal 2018, nel 2022 ha eseguito 4267 cremazioni, a fronte di 4208 decessi. Se ci spostiamo fuori provincia, ma a pochi chilometri da Crema, troviamo inoltre la linea di cremazione di Lodi che nel 2022 (nonostante lo stop di due mesi dell’impianto per manutenzione per la sostituzione di due bruciatori) sono state effettuate 1375 cremazioni a fronte dei 1431 decessi. Nonostante il trend in crescita, e le previsioni regionali che ipotizzano nel 2026 una percentuale di cremazioni rispetto al numero di defunti di oltre il 56%, il nostro territorio sembrerebbe essere ben coperto senza la necessità di implementare nuovi impianti. 

Nel frattempo regione Lombardia ha completato la raccolta delle manifestazioni d’interesse. Oltre a Rivolta d’Adda, ha presentato la propria candidatura Calvenzano, sostenuto da Romano di Lombardia, con l’obiettivo di servire un territorio omogeneo di 30 km intorno al nuovo impianto comprendendo così l’area della bassa bergamasca e dell’alto cremasco. Spetterà a palazzo Pirelli valutare nei prossimi mesi valutare l’effettivo fabbisogno territoriale ed eventuali sovrapposizioni impiantistiche

A proposito di aree omogenee. Dalla documentazione ufficiale risulta che il progetto del tempio crematorio di Rivolta d’Adda non sia stato avvallato durante gli incontri dell’area omogenea cremasca, ma che sia stato presentato il 18 marzo nell’ambito della riunione del comitato di indirizzo e controllo di Consorzio.it e sostenuto successivamente da 38 comuni attraverso atti di giunta. Durante l’assemblea alcuni sindaci avevano avanzato qualche critica di metodo, con riferimento ai tempi stretti imposti. Non esistono invece delibere di area omogenea sul tema. 

Nel frattempo continua la raccolta firme organizzata dai cittadini di Rivolta d’Adda per contrastare il progetto dell’amministrazione. Il 12 maggio è stato programmato un altro banchetto per la raccolta firme cartacee necessarie (300) per discutere la petizione in consiglio comunale (nella sola mattinata del 14 aprile sono state raggiunte le 250 sottoscrizioni).