Crema News - La scelta

Regione, 06 giugno 2020


“Scegliere chi curare e chi invece lasciare al proprio destino. Sono le tragiche conseguenze del Covid-19 e di una sanità, quella lombarda, che ha fatto male i conti con la realtà”. Esordisce così il consigliere pentastellato di regione Lombardia Marco Degli Angeli, che ha deciso di presentare un’interrogazione rivolta all'assessore Giulio Gallera, che sarà discussa in consiglio regionale martedì prossimo, che chiede di chiarire se con il Covid la Sanità Lombarda si è trovata a scegliere chi curare e chi no.

“Più medici - spiega Degli Angeli, - dichiarano che hanno dovuto decidere chi salvare e chi no. E' esattamente l'opposto di quello che l’assessore alla Sanità Giulio Gallera ha dichiarato: 'smentisco ogni presunta selezione di pazienti'. Scegliere chi curare e chi no è una decisione orrenda che nessun dovrebbe mai assumere. Il tempo delle conferenze stampa monodirezionali è finito: mi auguro che Gallera chiarisca, spieghi in che modo e con quali tempistiche regione Lombardia abbia cercato di far fronte al virus. Non vogliamo però ascoltare la solita propaganda sull'ospedale in Fiera".


Ecco il testo dell'interrogazione

Al Signor Presidente

del Consiglio Regionale

Avv. Alessandro Fermi

OGGETTO: Informazioni in merito alle procedure di selezione dei pazienti da trasferire in terapia  intensiva effettuate negli ospedali duranti l’emergenza Covid-19.

PREMESSO CHE

Da quanto si è appreso, grazie alle dichiarazioni del dottor Mario Riccio, “in piena emergenza  Covid un paziente su tre non è stato intubato”. È il tragico caso dell’ospedale Oglio Po di  Casalmaggiore apparso mezzo stampa il 9 maggio 2020 su “La Provincia di Cremona”. Inoltre,  sempre in data 9 maggio, è lo stesso primario a chiarire come la scelta sia avvenuta “in base alla  condizione generale e alla presenza di altre malattie, secondo quanto viene indicato come speranza  di vita nelle linee guida della Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia  Intensiva”.

CONSIDERATO CHE

Il fatto, sopra riportato, è stato confermato a mezzo stampa da molti altri quotidiani, tra cui il  Corriere della Sera o La Repubblica, che, in data 8 marzo, hanno riportato l’intervista rilasciata  dalla dottoressa Flavia Petrini, presidente SIAARTI (Società Scientifica degli Anestesisti e  Rianimatori) la quale dichiarava che: “Oggi la scelta di chi curare richiede regole certe: quando ci  sono più pazienti per un respiratore, bisogna privilegiare chi è più giovane o comunque non ha  patologie importanti, così come chiarisce un documento tecnico appositamente stilato e destinato ai  professionisti. Questo succede perché in Lombardia ci sono condizioni disperate e i professionisti  hanno l’esigenza di non essere lasciati soli di fronte a scelte difficili come quella di decidere chi  attaccare al ventilatore e chi no”.

EVIDENZIATO CHE

Come gruppo consiliare permane la speranza che, per quanto ufficiosa, tale direttiva non sia stata ufficializzata dalla giunta Regionale. Soprattutto constatiamo come risultino contrastanti rispetto a  quanto sopra ripotato, le affermazioni dell’Assessore Gallera descriventi una situazione sotto  controllo, quando è evidente che non lo sia mai stata. Il giorno 11 marzo Gallera affermava infatti  che: “Il numero di posti che mettiamo a disposizione riesce ad essere maggiore dei bisogni e  smentisco ogni presunta selezione di pazienti da curare in terapia intensiva. Al contrario i pazienti  impossibilitati ad essere intubati venivano spostati in altra struttura meno sotto stress”. 

Si tratta di  un’affermazione non del tutto onesta e smentita per mezzo stampa quando in data 8 marzo su la Repubblica la dottoressa Flavia Petrini afferma che: “Non sempre è possibile farlo, ci vuole il  personale per portare in fondo questi trasferimenti protetti. Non bastano gli infermieri, deve esserci  anche l’anestesista e in questo momento il personale scarseggia. Anche perché tanti dipendenti del  sistema sanitario sono a casa in quarantena”. Non vanno poi dimenticate le Rsa. Strutture nelle  quali, come denuncia il servizio apparso su “Il Fatto Quotidiano” in data 10 aprile 2020 “gli anziani  vengono lasciati morire senza ossigeno e in stanze non sanificate” nessun anziano quindi, risulta  essere stato ospedalizzato.

Si aggiungono quindi le parole contraddittorie del governatore Fontana quando in data 11 marzo  u.s., su Radio Lombardia dichiarava: “La sanità lombarda sta dando risposte che non so quante altre  realtà nel mondo sarebbero riuscite a dare”.


SOTTOLINEATO CHE

La puntata di Report del 25 maggio 2020 ha, purtroppo, reso noto come in Lombardia i privati  possono avere l’onere di scegliere quali patologie curare, ricevendo il 40% del budget regionale a  fronte del 35% di ricoveri effettuati. Alla luce di questo risulta lapalissiana la necessità di accrescere  gli investimenti nella sanità pubblica lombarda smettendo di foraggiare senza pianificazione la  macchina privata.

EVIDENZIATO IN CONCLUSIONE CHE

Molti medici hanno smentito l’avvenuto trasferimento dei pazienti verso strutture meno sofferenti. L’attuazione del principio costituzionale sopra citato è, quindi, venuto meno.

P.Q.M.

partendo dal presupposto che Regione Lombardia sia venuta a conoscenza dei fatti in modo  tempestivo e che, nonostante ciò, non sia riuscita ad evitare il peggio

SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE E  L’ASSESSORE COMPETENTE PER CONOSCERE:

1. quanti sono i casi noti di pazienti che non sono stati trasferiti in altre strutture e in che modo  e con quali tempistiche regione Lombardia ha sopperito alla mancata cura in terapia presso  le strutture pubbliche intensive organizzandosi con le strutture private.

Milano, 03 giugno 2020

I consiglieri regionali

1° firmatario Marco Degli Angeli

Gregorio Mammì

Andrea Fiasconaro

Luigi Piccirillo

Dario Violi


Nella foto, l'assessore Giulio Gallera