Crema News - I pecoroni vincono, commenti

Crema, 07 agosto 2020


Il lodo arbitrale dà ragione ai sindaci Pecoroni (definizione infelice della Bonaldi). Questi i commenti.


Antonio Grassi, sindaco di Casale Cremasco, capofila dei Pecoroni

"Mi è difficile commentare la decisione dell’arbitro. Se da un parte mi procura una grandissima soddisfazione, dall’altra mi rattrista. Mi spiego. Gioisco per la nostra vittoria. Nel contempo sono costretto a rilevare che questa decisione dell’arbitro sancisce e conferma indirettamente la frattura esistente tra i comuni del Cremasco. Chi ha voluto mostrare i muscoli, spero che si sia reso conto del grosso errore che ha fatto. Soprattutto che trovi il tempo per meditare sull’errore commesso, errore che penalizza il territorio. Ora non solo ci dovranno liquidare le quote che ci spettano, ma pagare, come si legge nel dispositivo dell’arbitro, anche gli interessi sulle quote ai quali aggiungere 35 mila euro di spese legali, 50 mila euro per l’arbitro. Siamo già sopra i 100 mila euro. A questi soldi dovranno essere aggiunti anche quelli per pagare la parcella dello studio di Milano al quale si erano rivolti. Soldi pubblici. Vorrei sottolineare la coesione del nostro gruppo che ha trovato nel sindaco di Soncino, Gabriele Gallina un portavoce equilibrato e autorevole. In gruppo non ha mai avuto esitazioni sulle scelte da fare e mai avuto dubbi sulla scelta del recesso. Mi corre l’obbligo di ringraziare l’avvocato Raffaella Bordogna che ci ha consigliato la strategia da seguire e poi ci ha seguito con una passione che va oltre l’impegno professionale. Spero che questa vicenda serva a qualcuno per meditare e non credere di avere sempre e comunque la verità in tasca»


Giovanni de Grazia (Fratelli d'Italia)

"A distanza di oltre due anni gli otto sindaci che, legittimamente, avevano chiesto l'uscita dalla "moribonda" Scrp e la monetizzazione delle loro quote hanno avuto ragione e finalmente hanno ottenuto quanto era dovuto! Denaro pubblico che potranno utilizzare a vantaggio dei propri cittadini,ancora più necessario in

questo momento in cui le casse comunali languono. Come Fratelli d'Italia abbiamo fin dall'inizio appoggiato la loro decisione di uscire da SCRP,di cui erano 

ormai note le criticità. I sindaci Pecoroni, come sono stati chiamati da qualcuno, in realtà si sono rivelati oculati amministratori attenti alle vere esigenze del territorio.Bravi! Dall'altra parte alcuni amministratori hanno pervicacemente ritenuta illegittima la loro richiesta, respingendo ogni ipotesi di mediazione. Risultato: un esborso di svariate migliaia di euro in più ( alcuni parlano di una cifra vicina ai 150mila euro). Ovviamente spero che la somma non sia di tale entità. Come chiamare questi "amministratori" che hanno consentito tale spreco di denaro pubblico? Aspettiamo suggerimenti. Forse a questo punto sarebbe opportuno un ricorso alla Corte dei Conti e che finalmente chi ha sbagliato risponda personalmente".


Gabriele Gallina, sindaco di Soncino

“Siamo dispiaciuti perché sappiamo che molti dei sindaci soci di Scrp non avrebbero voluto intavolare questa azione legale inutile e giuridicamente debole.

Ma purtroppo hanno dovuto sottostare alla volontà di mostrare i muscoli di alcuni sindaci che in Scrp hanno sempre fatto il bello e il cattivo tempo.

È un peccato che anche questi nostri colleghi purtroppo, per responsabilità non loro, dovranno avere ricadute economiche negative, soprattutto in questi momenti non facili”.


Nella foto, sei degli otto sindaci 'Pecoroni'