Crema News - Finalpia, che confusione

Crema, 15 gennaio 2022

Riunione di garanzia a tema Finalpia, ieri nel tardo pomeriggio. Membri riuniti da remoto (più di uno in quarantena) e domande al nuovo presidente della fondazione, Giorgio Pagliari, che è stato chiamato dal sindaco Stefania Bonaldi a sostituire il vecchio presidente Pierpaolo Soffientini, dimissionario con tutto il consiglio e, soprattutto, a togliere le castagne molto bollenti dal fuoco. Impresa sin qui non riuscita, visto che Pagliari ha detto, in breve, di non aver idea di come uscire dall'impasse che si è venuta a creare. Ma soprattuto ha rivelato di avere bisogno di 200mila euro entro due mesi perché i debiti premono e di soldi in cassa non ce ne sono.

In definitiva, la situazione vede una società, la Hyma di Modena, con un contratto di affitto da 300mila euro per tre anni e una promessa (non mantenuta) di deposito di 500mila euro come caparra per poi, al termine dell'affitto, acquistare l'albergo a 10milioni di euro. Questo a giugno, mentre a settembre la stessa Hyma fa sapere di voler ridiscutere il contratto perché l'affitto è troppo caro e lo stabile pure. Come se quando ha fatto la proposta l'ha avanzata senza verificare lo stato dell'arte dello stabile (Hyma sostiene di aver trovato parecchie cose non a posto). Secondo i bene informati il nuovo consiglio e l'Hyma si sono già parlati alcune volte senza arrivare a un accordo. Di qui il grido di dolore: servono 200mila euro altrimenti si rischia.

La richiesta ha lasciato di stucco parecchi all'interno della commissione di garanzia, anche perché la domanda è senz'altro rivolta al comune, ma non si capisce bene come lo stesso possa esaudirla e a che titolo.

Due le soluzioni suggerite. La prima prevede di vendere parte dei beni dell'albergo. Ci sarebbe una dipendenza che potrebbe fruttare anche 1.5 milioni di euro e l'incasso potrebbe dare respiro alla fondazione. La seconda sarebbe quella di rescindere il contratto con Hyma e rifare una gara per l'affitto dell'albergo che, in fin dei conti, è in un'ottima posizione, ha spiaggia e parcheggio, è in zona tranquillissima.

Inutile sottolineare come quanto detto in commissione di garanzia ha sollevato, almeno tra le opposizione, un vespaio.

Per esempio, i grilllini dicono: "Riguardo al Cda della fondazione, possiamo affermare di essere passati dalla padella alla brace: quasi si rimpiange Soffientini, il che è tutto dire… L'atteggiamento del neopresidente Pagliari è stato istituzionalmente, e non solo, irrispettoso su tutta la linea, forse non conscio di cosa significhi partecipare a una Commissione di garanzia del comune di Crema, pubblica e in mondovisione. Ci sono state zero novità rispetto a quanto già la città sapeva sul dossier Finalpia. Pagliari aveva chiesto di posticipare l'incontro, previsto inizialmente molto prima delle festività natalizie, proprio per poterci fornire maggiori informazioni. Invece a nulla sono servite le domande dei commissari in sede di commissione perché, a detta del presidente, ci sono trattative in corso e quindi nulla può essere detto, nemmeno con la commissione a porte chiuse. Unica novità? La richiesta, da parte del presidente, pure con toni piuttosto sgarbati, di 200mila euro di soldi pubblici del comune di Crema. Ora urge una Commissione di garanzia con la società Hyma, che si era già resa disponibile a intervenire, per capire la loro posizione e quali sono i reali motivi per cui non hanno voluto rispettare gli accordi già sottoscritti. Invitiamo il presidente Beretta a convocarla il prima possibile".


Nella foto, Finalpia