Crema News - Al voto, al voto

Rivolta d'Adda, 28 gennaio 2020

A un anno e qualche mese dal voto, Rivolta conta già un possibile candidato sindaco. È Paolo Cremascoli, imprenditore 45enne, laureato in Organizzazione Aziendale con un master in Revisione, è pronto a scendere in campo che si dice disponibile a guidare una lista civica slegata da qualsiasi idea di partito. Cremascoli è un ex leghista (è stato segretario della sezione rivoltana) ma da tempo non ha più alcuna tessera politica. In passato si è già candidato a sindaco di Rivolta. Era il 2011 quando guidò il centrodestra alle amministrative vinte da Fabio Calvi, poi riconfermato sindaco anche nel 2016. “Il livello di preparazione che sogno –dice- e che mi motiverebbe a riprovarci richiede la partecipazione di molte persone qualificate. Tanti rappresentanti storici dei partiti sono brave persone, certo, ma poco qualificate. Non ritengo che in un Comune ci debba essere un consiglio ed una giunta rappresentativa, bensì qualificata. Va da sé che per come la penso io, quindi non deve essere un dogma, non può assessore chi non sa creare o usare un Power Point. Inoltre, la gente dove tornare a vedere gli amministratori per quello che sono e non andare a suonare loro il citofono per far svuotare i cestini della pattumiera. Non perché ritenga questo un problema trascurabile ma perché la loro funzione è di far si che i cestini siano vuoti. Non di sostituirsi agli incaricati. Sono cioè per il sindaco che si dà ma non per il sindaco-operaio”. Cremascoli fa anche i nomi di chi vorrebbe in una sua lista: Milo Francesco Carera (ex assessore della precedente giunta Calvi), Elisabetta Nava (vicesindaco), Giovanni Mastropasqua, Alessandro Fantini, Nicoletta Milanesi, Ivan Losio (ex vicesindaco), Emanuela Regazzi e Marianna Patrini (le ultime due attuali consigliere comunali di minoranza). 


Nella foto, Paolo Cremascoli