Crema, 07 agosto 2016

Con l’ufficializzazione dell’acquisizione di LGH da parte di A2A, lo scempio perpetrato ai danni dei cittadini delle aree di Cremona, Crema, Pavia, Lodi e della Franciacorta è stato portato a termine.

Ricapitoliamo i punti salienti di questo disastro: il prezzo di acquisto per il 51% di LGH è pari a 113 milioni di euro, alcuni condizionati all’ottenimento di risultati futuri. Di questo importo, il 58% in denaro e il restante 42% in azioni A2A. Questo significa che ad A2A è bastato un esborso di soli 65 milioni per ottenere il controllo di LGH. Una cifra del tutto risibile e ridicola, soprattutto se rapportata ai bilanci comunali, che ha portato alla svendita di asset fondamentali per un territorio e il suo futuro.

Chi, poi, all’interno dei Comuni deciderà come e quando vendere le azioni e fare cassa? Siamo già terrorizzati, soprattutto alla luce di ciò che è avvenuto in passato quando i Comuni avevano intrapreso percorsi simili.

Date le cifre, capiamo perfettamente come mai in A2A siano soddisfatti della conclusione della trattativa: LGH gli è stata svenduta da “amministratori” assolutamente non all’altezza della situazione!

Altro punto tragicomico della faccenda, è il nuovo CdA di LGH che comprende 13 (tre-di- ci) consiglieri: un vero e proprio poltronificio, numericamente peggiore di quelli ai quali eravamo abituati in passato. 13 bocche da sfamare a spese dei Cittadini, in barba a tutte le abituali balle di Renzi, che aveva straparlato di riduzione delle municipalizzate e del sotto- bosco di poltrone che con esse prolifera.

All’interno di questo mostro che risponderà solo ed unicamente a logiche di profitto, i Comuni non conteranno più nulla.

Le responsabilità politiche sono chiarissime: i sindaci del PD hanno ubbidito servilmente ad un disegno politico nazionale, che vuole togliere ai Cittadini il controllo dei servizi fonda- mentali, per darlo in pasto a poche multilutility in tutto il paese.

Il PD si traveste da ambientalista quando si tratta di prendere voti, mentre poi rivela il suo vero volto: consegna ad A2A l'inceneritore di Cremona (senza alcuna gara ovviamente), cioè ad una società che fa dell'incenerimento un suo asset strategico. Una scelta che implica che la chiusura dell'inceneritore non avverrà mai, pur essendo stata promessa dal PD in campagna elettorale.

La politica locale tutta decide di rinunciare a ciò che rimane del proprio ruolo, abbandonan- do ogni politica ambientale ed energetica che possa tutelare la salute e il portafogli dei Cit- tadini, svendendo ciò che rimane dei servizi fondamentali, a discapito ovviamente di qualità e tariffe.

Il tutto è avvenuto nelle segrete stanze, con pochi sindaci e segretari di partito, intenti esclu- sivamente a pensare ai propri affari di bottega, arrogandosi il diritto di decidere per tutti, la- sciando fuori da ogni decisione i Cittadini.

Il M5S è l’unica forza politica che fin da subito si è opposta alla fusione, non a parole ma con atti concreti, e promette a tutti i Cittadini che continuerà a difendere i loro interessi e la loro salute.

Nella foto, il deputato grillino Danilo Toninelli