Crema News - Un premio per Padania acque

Crema, 12 novembre 2020


Padania Acque tra le società virtuose del servizio idrico integrato.

Il recente Rapporto Ecosistema Urbano 2020 sulle performance ambientali delle città, redatto da Legambiente per l’anno 2019, classifica Cremona al 13mo posto, su 104 capoluoghi italiani, sulla base di 18 indicatori di sostenibilità ambientale.

Il report, tra gli altri indicatori, prende in esame sia la capacità di depurazione delle acque reflue dei centri urbani, sia la dispersione della rete idrica, ovvero la differenza percentuale tra l’acqua distribuita e consumata per usi civili, industriali e agricoli. 

 

Il gestore del sistema idrico integrato Padania Acque, nella depurazione delle acque reflue di Cremona, vanta un’efficienza gestionale del 99% che la pone al 20mo posto della classifica nazionale, annoverando il nostro capoluogo di provincia tra i comuni con la percentuale più elevata di abitanti allacciati al servizio fognario.

Agli ultimi posti Treviso, con poco più di 3 abitanti, e Benevento con solo 2 abitanti su dieci che possono usufruire dell’allaccio fognario e della depurazione.

Una situazione drammatica che ha costretto la Commissione Europea ad avviare un procedimento di infrazione nei confronti del nostro Paese, perché 237 centri urbani con oltre 2000 abitanti non dispongono di un adeguato sistema di trattamento delle acque di scarico urbane. Tant’è che attualmente l’Italia sta pagando 25 milioni di euro per precedenti infrazioni causate da mancate depurazioni, più 30 milioni per ogni semestre di ritardo per la messa a norma della depurazione di oltre 70 centri urbani.


Per quanto riguarda la dispersione idrica, la percentuale del 23% delle perdite di rete, pone Padania Acque a un eccellente 17mo posto nazionale della classifica.

La percentuale è da considerarsi in ulteriore miglioramento grazie alla sostituzione, in corso d’opera, dei vecchi contatori che con gli anni perdono la loro capacità di misurazione con i più tecnologici “Smart metering” contatori che ne consentono la telegestione da remoto.

Causa della dispersione è attribuibile soprattutto alla vetustà delle reti che denuncia un Paese che purtroppo “fa acqua da tutte le parti”, dove in città come Frosinone o Vibo Valentia le percentuali si invertono, ovvero l’acqua che arriva nelle case dei cittadini è solo poco più del 20% di quella potabilizzata dai gestori.


«Padania Acque – affermano i vertici aziendali - si conferma una società efficiente anche riguardo alla dispersione della rete idrica, registrando il 23% delle perdite di rete, un dato ben al di sotto della media nazionale del 36%. Si rende necessario “non abbassare la guardia” cercando di mantenere un virtuoso trend di investimenti che pone la nostra azienda ai migliori livelli europei in quanto a investimenti annui per abitante: 80 euro contro la media nazionale di 43 euro.

Nel 2019 Padania Acque ha immesso nella rete acquedottistica provinciale di 2.221 km quasi 40 milioni di metri cubi di acqua a disposizione di oltre 350 mila abitanti e di circa 157 mila utenze. Di questo volume di acqua le “perdite idriche percentuali”, contenenti anche le cosiddette perdite apparenti riconducibili, per esempio, a errori di misura dei contatori d’utenza, usi non autorizzati e prelievi abusivi, sono generalmente basse tant’è che 78 comuni su 113 del nostro territorio provinciale si collocano in classe A. 

Secondo l’indicatore delle “perdite idriche lineari” (mc/km/gg) la dispersione annua per ogni km di rete ammonta a 11,5 metri cubi. I dati, calcolati con i parametri definiti da ARERA (autorità di regolazione per energia reti e ambiente), confermano quindi gli ottimi risultati raggiunti da Padania Acque».


Nella foto, il depuratore di Crema