Crema, 25 gennaio 2020

Mi spiace dover utilizzare termini forti, ma la condizione indecorosa e indegna verso cui scivola, a vista, il nostro cimitero maggiore è il sintomo della insipienza dell’amministrazione comunale di Crema e merita che io esprima tutto il mio sdegno. Sono molte le segnalazioni, l’ultima in termini di tempo, quella fin troppo garbata della signora E.F. la quale deve recarsi giornalmente a pulire la tomba della “giovane figlia” dal guano dei piccioni, non solo per il disgusto di saperlo presente sul luogo immagino a lei più caro, ma anche perché preoccupata del “danneggiamento del marmo della lapide”; mettendo in secondo piano i rischi per la propria salute, in quanto è notorio che tali volatili sono anche veicolo di diversi agenti patogeni che si trasmettono all’uomo proprio attraverso gli escrementi.

Tutto nasce dal fatto che migliaia di loculi sono stati svuotati, per scadenza della concessione quarantennale, con un tempismo svizzero, come fosse strettamente necessario trovare spazi per nuove tumulazioni, mentre ciò non si avvera da un almeno decennio, per effetto soprattutto del crescente ricorso alle cremazioni. Ho sudato sette camice, quando ero in minoranza nel precedente consiglio comunale, per ottenere la possibilità di proroga delle concessioni, ma la proposta è stata accolta con l’intento di far cassa e non per la cura del luogo e dei defunti. Infatti, a fronte di 10 anni in più, è stato stabilito di chiedere il prezzo di 20 anni, disincentivandone in tal modo la fruizione, che avrebbe potuto rallentare l’attuale degrado e procurare, allo stesso tempo, adeguate risorse per mantenere il decoro del luogo sacro. Infatti i loculi vuoti non vengono tamponati da lapidi omogenee, per “mancanza di fondi”, mentre le lapidi già esistenti avrebbero potuto sopperire allo scopo e, pur con agevolazioni, produrre nuove risorse.

Oggi questi spazi vuoti, lasciati nel peggiore dei modi, sono ricettacolo facile di tali volatili infestanti, con tutte le conseguenze del caso. Le foto lo dimostrano, così come rendono evidente il degrado in cui rimangono isolate alcune tumulazioni, costate fior di quattrini a beneficio del comune. Allo stesso tempo, si rende necessaria la ricollocazione a terra, per almeno cinque anni, di molti corpi esumati non ancora mineralizzati, in campi che prendono le fattezze di quelli creati in emergenza per le vittime della guerra.

Altro suggerimento che diedi all’amministrazione fu quello di proporre facoltativamente il pagamento dell’intero importo delle luci votive al momento della richiesta del nuovo loculo, onde massimizzare le risorse che, invece, si consumano in noiose e onerose gestioni dei bollettini annuali. Molti anziani si preoccupano di non voler lasciare incombenze ai loro discendenti, fino al punto di rinunciare alla luce votiva ma, ancor peggio, in tanti si raccomandano di non finire in mezzo a quelle strutture mezze abbandonate, nel degrado più profondo, con grave danno, perché, di fatto, è alterata e interrotta la funzionalità della struttura.

 Purtroppo tutte le proposte vengono ignorate da questa Amministrazione, così come, temo, le segnalazioni agli Uffici da parte dei cittadini e in particolare della citata mamma. Continuiamo a sperare che, con denunce pubbliche, la Giunta si renda conto che oltre lo sport e al di fuori della zona ZTL c’è un’altra città e un altro mondo da amministrare con oculatezza e amore.


Tino Arpini


Nella foto, alcune immagini scattate nel cimitero